Tortora: la minoranza interroga il Sindaco Lamboglia su conflitto di interesse
Il consiglieri comunali di minoranza Cerbino Anna Pia, Grimaldi Dorisia, Iorio Antonio e Papa Raffaele hanno presentato interrogazione sul conflitto d’interesse tra attività pubblica del sindaco, in quanto presidente della Giunta con delega in materia urbanistica e lavori pubblici, e attività privata di libero professionista, essendo lo stesso anche Ingegnere edile.
L’interrogazione presenta toni di chiarimenti, giacché il gruppo di minoranza viene chiamato in causa da un periodico locale, con una domanda ben precisa “su quali azioni intendesse prendere per mettere fine a questa immorale e politicamente scorretta situazione, citando titolo di progetto, committenza e tecnico collaboratore, nonché evidenziando come Lamboglia fosse stato oggetto di denuncia per lo stesso conflitto d’interesse, già dal lontano 2002 allorché rivestiva la carica di sindaco e di presidente della Giunta con delega all’urbanistica e ai lavori pubblici”.
Nell’interrogazione si evidenzia che la norma in vigore non lascia spazio a interpretazioni di tipo personali stabilendo che “i componenti la Giunta Comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato.
Si evince pertanto che chiunque, Ingegnere, Architetto, Geometra, Perito tecnico o comunque libero professionista, se nominato Assessore ed a maggior ragione Sindaco, in materia di edilizia, urbanistica e lavori pubblici, non può esercitare la libera professione nello stesso territorio amministrato, insomma, non può essere contemporaneamente componente della Giunta Comunale ed esercitare la libera professione. Al sindaco viene chiesto se è a conoscenza del citato comma, se effettivamente esercita anche la professione di libero professionista, se gli oneri previdenziali del sindaco Ingegnere sono a carico del comune o provvede personalmente e, qualora le affermazioni del periodico sopra citato dovessero risultare veritiere, se intende mettere fine a questo evidente e grossolano conflitto d’interessi.
La norma censura quest’atteggiamento come conflitto d’interesse tra attività pubblica e privata che sostanzia grave violazione di legge in quanto compromette la fede pubblica poiché il comportamento degli amministratori non solo deve essere ma anche apparire improntato ai criteri dell’imparzialità e buon andamento amministrativo con esclusione di ogni possibile fraintendimento d’indebita commistione tra l’esercizio della pubblica funzione e l’interesse professionale e quindi personale. Il Sindaco, continuano dal gruppo di minoranza, non può essere controllore e controllato, quindi si configura l’abuso d’ufficio perché non sta controllando se stesso.
I Consiglieri sostengono altresì: “Noi apprezziamo molto la targhetta posta all’ingresso del Comune che porta incisa la frase “Qui la mafia non entra”, però, se tutto questo dovesse risultare vero, il rispetto della legalità non fa eccezioni; quindi o aggiungiamo alla targhetta la frase “Però per il conflitto d’interesse siamo disposti a chiudere un occhio” oppure diventiamo dediti alla legalità a tutto tondo senza eccezioni.La minoranza si rivolge anche al Presidente del Consiglio e al Segretario comunale, chiedendo di formalizzare proprio parere.
Le risposte chieste sia per iscritto che oralmente in consiglio comunale da tutti gli organi chiamati in causa risulteranno determinanti per agire. Diversamente, corre l’obbligo ai sottoscritti di:
- chiedere l’autorevole intervento da parte del Signor Prefetto e altri Organi preposti perché venga certificata la verità nel merito, ed eventualmente la legittimità dell’operato del Sindaco;
- interessare l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cosenza per verificare il rispetto degli obblighi di comportamento sanciti dal relativo Codice deontologico.