Successo per la Skanderberg con “I miserabili”
Un grande successo per il debutto, ieri sera, al Cine-Teatro Garden di Rende, del musical “I Miserabili”. Una serata dedicata alla danza, un sold out per la Compagnia Skanderberg e per gli allievi della Scuola d’arte di Mirella Castriota. L'esordio, ieri, della XI produzione della Compagnia di balletto Skanderberg, assieme ai giovani e talentuosi attori e cantanti della “Scuola d’Arte” ha superato la prova riscuotendo lunghi applausi e il gradimento del pubblico.
La direzione artistica è di Mirella Castriota, la direzione tecnica è affidata a Gianfranco Mastroianni e Antonio Molinaro. Sono numerose le produzioni teatrali presentate in questi anni dalla compagnia: da “Alleluja Brava gente”, “Rugantino”, “Se il tempo fosse un gambero”, al musical della Disney “Il Re Leone” e l'epopea biblica “Mosè”, fino alla romantica commedia “Un paio d'ali” e il ritorno di Garinei e Giovannini con “Rinaldo in campo”. La storica Skanderberg, i giovani ballerini della “Dance Studio” di Mirella Castriota e gli attori e cantanti della Scuola d’Arte Mirella Castriota, questa volta, si sono misurati con una vera e propria opera musicale. Uno spettacolo ispirato a uno dei musical più replicati al mondo “I Miserabili”. Ispirato al capolavoro letterario di V. Hugo, lo spettacolo prende spunto dal film musicale di Tom Hooper del 2012 (tratto dall’omonimo musical).
Una messa in scena fedele all'originale e affidata alla creatività della scenografa Alessia Lucchetta. “Continua anche per questa undicesima produzione la nostra indagine sul musical– ha spiegato la regista Patrizia Castriota – Una bella avventura per i nostri giovani interpreti misurarsi con un mostro sacro come “Les Miserables”, tra i musical più replicati al mondo. Ci siamo affidati al talento di Alessia Lucchetta per ricreare una Francia di inizio '800, in piena guerra civile”. A tenere le fila dello spettacolo, diretto da Patrizia Castriota e Luca Ziccarelli (sul palco nei panni del protagonista, il galeotto Jean Valjean), i bravi Gianmarco Marcianò (un cinico Javert) e l'impeccabile soprano Sara Froio (nel doppio ruolo: un'intensa Fantine e una deliziosa Cosette), con lei Giada Cosenza, ancora una volta tra le protagoniste con la sua voce chiara e brillante. Nei panni della giovane sfortunata Eponine.
Il testo, arricchito dalle belle musiche di Claude- Michel Schonberg, (qui tradotte e arrangiate dal maestro Luza Ziccarelli), racconta la storia di Jean Valjean (Luca Ziccarelli), appena uscito di prigione in cerca di redenzione. Sotto falso nome, diventa un fortunato imprenditore e sindaco di una città della provincia francese. Perseguitato dall'ispettore Javert (Gianmarco Marcianò), è costretto a fuggire nuovamente, portando con sé la piccola orfana Cosette (Elena Panza-da bambina e Sara Froio), che alleva come una figlia. Lo spettacolo tratteggia una Parigi post Restaurazione, in un arco di tempo di circa 20 anni. I suoi personaggi appartengono agli strati più bassi della società francese dell'Ottocento, i cosiddetti "miserabili": persone cadute in miseria, ex forzati, prostitute, monelli di strada, studenti in povertà. È una storia di cadute e di risalite, di peccati e di redenzione.
Ad entusiasmare il pubblico gli indimenticabili brani del leggendario musical, tradotti per la prima volta in italiano dal regista Luca Ziccarelli. Lunghi applausi per la suggestiva “L'alba è qui” e per la versione italiana di “On my own”. Efficaci quadri corali e coreografie dinamiche che rendono omaggio alle tradizioni della Francia rivoluzionaria sono stati gli ingredienti di uno spettacolo che ha reso omaggio al musical internazionale. Soprattutto, grazie ad una scenografia ad effetto (firmata dalla pittrice di scena Alessia Lucchetta) e ai costumi disegnati da Patrizia Castriota.
“Abbiamo voluto raccontare un capolavoro della letteratura francese e una grande opera musicale - racconta la regista – una vera e propria epopea moderna grazie anche alle variazioni sul testo originale introdotte da Luca Ziccarelli. In questa rilettura abbiamo cercato, nel nostro piccolo, di dare spazio ai recitativi che mancano nell'opera originale – e continua - Anche questa volta, i ragazzi si sono messi in gioco. Il nostro impegno è quello di formarli come giovani artisti completi. E' fondamentale conoscere il passato e l'immensa tradizione teatrale, non solo quella italiana. Un esercizio di stile necessario per il bagaglio culturale di un futuro ballerino e attore”. Senza ombra di dubbio è la danza al centro della messa in scena della Compagnia Skanderberg. I coreografi Vinicio Mainini, Angela Tiesi e Lia Molinaro hanno montato pezzi di grande efficacia all'insegna della commistione tra danza moderna e contemporanea in quadri corali di grande impatto visivo.
Una vera e propria fucina di talenti la Scuola d’arte di Mirella Castriota. Giovani artisti che crescono di anno in anno. Così come il corpo di ballo della Compagnia Skanderberg, nata nel 1985. Nella storia del balletto calabrese fu la prima in assoluto ad operare con il sovvenzionamento statale da parte del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. Oggi, insieme a professionisti di fama internazionale ha ottenuto notevoli riconoscimenti. “Siamo soddisfatti di questa XI produzione- commenta Mirella Castriota- Anche questa volta i nostri giovani talenti hanno dimostrato maturità nell'affrontare un testo così complesso. Quest’ultima produzione dimostra che sono migliorati artisticamente. Si tratta di una delle opere più intense da noi mai messe in scena - e conclude- I nostri ragazzi sono pieni di entusiasmo, si sono misurati con un testo difficile dimostrando talento e grande professionalità”.