Provincia Vibo: Presentato il documento preliminare per l’adeguamento del Ptcp
«Il Piano territoriale di coordinamento provinciale è uno strumento che inciderà profondamente sullo sviluppo del Vibonese. È quindi auspicabile un alto grado di partecipazione da parte di tutti i soggetti coinvolti, a cominciare dai Comuni, perché maggiore sarà la collaborazione maggiore sarà la sua efficacia». Così il presidente della Provincia Francesco De Nisi ha introdotto i lavori della riunione nel corso della quale è stato illustrato il documento preliminare per l’elaborazione del nuovo Ptcp, adeguato alle linee guida espresse dalla Regione e integrato con la Valutazione ambientale strategica (Vas). «Alla luce di quanto accaduto negli ultimi anni - ha continuato De Nisi, riferendosi ai danni causati dalle continue frane e alluvioni - è cruciale far coincidere gli obiettivi di sviluppo con le esigenze di sicurezza del territorio, che non può prescindere dalla tutela idrogeologica». Alla riunione, tenutasi nella sala consiliare dell’Ente e aperta alla partecipazione dei sindaci, ha preso parte anche l’assessore provinciale alla Programmazione territoriale ed Urbanistica, Paolo Barbieri, che sin dalla precedente amministrazione segue la redazione del piano e coordina la sua stesura. La Provincia di Vibo Valentia, infatti, è stata la prima in Calabria a varare il Ptcp, nel 2004, anticipando anche la Regione in ritardo sull’adozione delle linee guida a cui devono attenersi gli enti intermedi, approvate soltanto nel 2006. Da qui la necessità di adeguare il Piano territoriale di coordinamento provinciale, integrandolo inoltre con la Valutazione ambientale strategica, strumento di indirizzo di natura comunitaria recepito nel frattempo (anche questo in ritardo) dalla legislazione nazionale. Un cotesto normativo complesso e asincrono, dunque, come ribadito anche oggi da Barbieri. «Con riguardo ai ritardi della Regione, è sintomatico, ad esempio, che manchi ancora il definitivo Quadro territoriale regionale (cioè il piano urbanistico della Calabria, ndr) approvato soltanto dalla Giunta ma non dal Consiglio regionale – ha evidenziato l’assessore –. Una situazione di incertezza legislativa che grava sulle prospettive di crescita, alla quale opponiamo comunque la nostra idea di sviluppo articolata nel Ptcp, nella consapevolezza che la programmazione non può fermarsi, soprattutto nell’ottica del decentramento amministrativo che affida alle Province l’importante compito di coordinare la crescita socio-economica del territorio». Barbieri ha quindi accennato ai quattro principali obiettivi previsti dal piano, individuati con riferimento ad altrettante macro aree: sviluppo della fascia costiera e del settore turistico; ottimizzazione del sistema urbano della città capoluogo; promozione del distretto industriale del Mesima, quale naturale raccordo tra il porto di Gioia Tauro e l’aeroporto di Lamezia; valorizzazione paesaggistica e ambientale delle aree interne e montane, con particolare attenzione alle produzioni tipiche. Il tutto inserito in un contesto generale di tutela ambientale, con particolare attenzione alla salvaguardia idrogeologica del territorio. Con riferimento a questi ultimi aspetti, particolare rilevanza riveste la Valutazione ambientale strategica, strumento non prescrittivo ma di indirizzo che deve essere elaborato attraverso la partecipazione dei Comuni, i quali devono indicare le peculiarità dei propri territori, sia con riferimento alle criticità ambientali che alle risorse naturali da valorizzare. Il nuovo Ptcp, inoltre, dovrà tener conto delle novità intervenute dal 2004 ad oggi: Piano di assetto idrogeologico (Pai), Piano Versace, istituzione del Parco delle Serre e del Parco marino, Piano regionale di tutela delle acque. Tutti elementi di cui si dovrà tenere conto in sede di adeguamento del documento, come hanno spiegato anche gli esperti dell’Istituto di ricerca interdisciplinare Ismeri Europa, Georg Josef Frisch e Elisa Anna Di Palma, nel corso della loro relazione sugli aspetti tecnici. Alla presentazione informale di oggi seguiranno ora le convocazioni delle conferenze con i soggetti istituzionali che devono partecipare alla nuova stesura, per arrivare entro la prossima primavera al varo del testo definitivo da trasmettere alla Regione per l’approvazione finale.