All’ArcadiNoè “I Promessi Sposi” di Manzoni
È noto che i ragazzi affetti da disabilità che frequentano la Cooperativa sociale “ArcadiNoè”, oltre a dedicarsi ad attività scolastiche agrarie e artigianali, vengono impegnati annualmente nella realizzazione e messa inscena di rappresentazioni teatrali.
Lo spettacolo teatrale che nell’anno in corso i ragazzi dell’Arca hanno preparato è un pezzo forte, anzi fortissimo, della letteratura italiana: nientemeno che la rappresentazione dell’opera “I Promessi sposi” di Alessandro Manzoni, il romanzo certamente più noto della letteratura italiana dell’Ottocento, di recente letto e raccontato da un altro mostro sacro della nostra letteratura, Umberto Eco.
Per niente però intimoriti dalla grandezza del capolavoro manzoniano, i nostri ragazzi se la sono cavata brillantemente, alla grande possiamo dire, deliziando il numeroso pubblico che la sera di venerdì 13 maggio ha affollato la sala del “Cinema Teatro Italia - Aroldo Tieri” con una rappresentazione veramente divertente ed esilarante di alcuni dei più noti episodi e personaggi del romanzo.
Il pubblico più adulto, e quello assai numeroso dei ragazzi presenti in sala, hanno avuto così modo di assistere alla rappresentazione di un prepotente e paludatissimo don Rodrigo ostinato nel suo perverso proposito di avere nelle sue mani Lucia, di un don Abbondio molto agitato nello scontro con l’infuriatissimo Renzo, di un ghiotto Azzeccagarbugli più attento a gustare le buone vivande che il povero Renzo aveva portato nel suo cartoccio che non ad ascoltare le sue sacrosante ragioni per avere giustizia.
La rappresentazione del personaggio principale dell’opera manzoniana, Renzo Tramaglino, merita una citazione a parte, per la bravura dell’attore che l’ha impersonato e che ha saputo ben rappresentare i sentimenti di Renzo dopo il burrascoso colloquio con don Abbondio: il suo furore verso l’odiato don Rodrigo, contro il quale egli sentiva la voglia di vibrare il suo coltello, e in pari tempo l’amarezza e il dolore per aver visto andare a monte quello che doveva essere il giorno più bello della sua vita, unendosi finalmente in matrimonio con l’amatissima Lucia.
Tra le tante scenette svoltesi nel corso dello spettacolo, deliziosa, in particolare, quella delle comari del villaggio, ciascuna desiderosa di mettere a conoscenza dell’altra la triste vicenda della promessa sposa Lucia, e nello stesso tempo raccomandandosi di mantenere segreta la notizia e di non farne partecipi le altre.
Molto gradita dal pubblico anche l’altra scenetta, spostata in chiave moderna, di Agnese e Lucia ferme alla stazione, con la biglietteria mobile e i treni continuamente in ritardo. Inutile dire che dietro la bravura dei ragazzi si sentiva la mano ferma e sicura di una regia e di una sceneggiatura attenta a fare esprimere ai singoli attori il meglio di se stessi e, nello stesso tempo, a dare allo spettacolo, nel suo insieme, un tono di allegria e di festosità.
Meritatissimi, quindi, gli applausi da parte del pubblico in sala, divertito e pienamente soddisfatto dello spettacolo che si andava svolgendo davanti ai loro occhi sul palcoscenico. Applausi che sono divenuti addirittura scroscianti in chiusura dello spettacolo, con le due belle canzoni moderne cantate in coro da tutti gli attori presenti sul proscenio. Oltre che ai ragazzi, quindi, un plauso meritatissimo va espresso a tutti coloro che, prima nelle fasi di preparazione dello spettacolo, e poi dietro le quinte del palcoscenico, hanno diretto, guidato e reso gradevolissima la rappresentazione teatrale del romanzo manzoniano.