Teatro e cinema sociale sui popoli che resistono
Domani il primo appuntamento della rassegna sociale “Sguardi Resistenti” programmata dal Centro di Documentazione InvictaPalestina e dal Collettivo Autogestito Casarossa40. Uno sguardo internazionale sui popoli che resistono per superare l’indifferenza, la cattiva informazione ed il razzismo che oggi aleggia come uno spettro sull’Europa ed il mondo occidentale. La rassegna vuole proporre un altro punto di vista, quello di chi prova a superare le insidie del mare su un barcone nel Mediterraneo per sfuggire a guerre e persecuzioni politiche e sociali, oppure quello di chi resiste e lotta contro un’occupazione ingiusta - quella Israeliana sui Palestinesi - che dura oramai da circa 70 anni.
Sguardi Resistenti vuole essere un momento di approfondimento e discussione cittadina in una fase sociale particolarmente delicata dove l’ondata di odio razzista sembra prevalere sulle ragioni della giustizia sociale. La rassegna prevede quattro appuntamenti con cadenza settimanale che si terranno all’aperto, al Parco 25 Aprile alle ore 21:00. Questo è il calendario delle iniziative:
Sabato 25 giugno Nessuno - un’altra odissea. Teatro Sociale - In un’isola del Sud, un pescatore di nome Ciccio Bozzo, ha invitato vicino alla sua barca, tutti gli abitanti dell’isola in cui vive, a far sì che possano finalmente conoscere il suo ospite, e che possa diventare l’ospite di tutti. L’ospite è nascosto in mezzo agli isolani, nessuno sa il suo nome, ma tutti sono curiosi di saperlo. Quell’ospite ha un nome e si chiama Ulisse, e attraverso la barca del pescatore, che ritorna a rivivere la sua esperienza in mare, ritorna a rivivere le immagini, fatte di tormenti e di incontri, di pericoli e di morti, di guerre e di incomprensioni. Il suo racconto, viene stroncato dalla stanchezza di quel viaggio e di quei suoi ricordi, ed è così che viene riportato nella sua terra, stanco e distrutto dalle forze del mare.
Tutte le vicende che Ulisse racconta le paragono alle vicende della nostra emigrazione, ai racconti che sentiamo da parte degli africani, degli arabi, degli asiatici, che raggiunta la nostra Isola vogliono proseguire per il Nord Europa. A quei morti del canale di Sicilia e del Mediterraneo.
Venerdì 1 luglio Private. Cinema - Mohamed è un padre di famiglia e vive in Palestina con la moglie e i tre figli. Improvvisamente la porta della sua casa si spalanca. È l’esercito israeliano. La casa è sequestrata grida un militare, ma Mohamed non vuole cedere, non vuole abbandonare l’abitazione. Perché subire tutto questo, penserà. E allora lui e la sua famiglia vengono relegati in alcune stanze. Divieto d’accesso assoluto al piano di sopra. È vita questa? È dal titolo che si deve partire nell’analisi di questo film. Private è un titolo perfetto. Private è un microcosmo, la rappresentazione di un conflitto infinito nello spazio di un’abitazione. È un mondo privato in cui esiste una “politica privata”, la politica della sopravvivenza in un luogo dove tutti sono vittime.
Venerdì 8 luglio La sposa siriana. Cinema - Mona, giovane donna originaria del Golan, sta per convolare a nozze combinate con un cugino siriano conosciuto solo per via epistolare. La felicità per l’evento, già di per sé relativa, è soffocata dal fatto che una volta lasciato il Golan, occupato da Israele, non potrà più tornarvi né di conseguenza rivedere la propria famiglia. La ragazza verrà accompagnata al confine, per l’ultimo sofferto saluto, dal padre, attivista filo-siriano diffidato dalle forze di polizia locali, e dai fratelli, in fuga dalla cultura oppressiva e totalizzante dei propri luoghi natali. Il confine tra Siria e Israele è terra bruciata tra etnie, gap neutrale dove ha voce solo la burocrazia militare: una girandola di umori e temi, infiammata dal contrasto tra i tempi che corrono e un ambiente conservatore, evidenzia scontri e contraddizioni da sempre presenti in corrispondenza di simili conflitti territoriali e ideologici.
Sabato 16 luglio Inch’Allah. Cinema - In Cisgiordania, in una clinica improvvisata all’interno di un campo profughi palestinese, lavora Chloe, una giovane ostetrica del Quebec che, sotto la supervisione del medico di origine francese Michael, si occupa delle donne in gravidanza. Tra i posti di blocco e il muro che delimita i confini tra israeliani e palestinesi, il percorso di Chloe si incontra con quello della guerra e di coloro che la portano o ne portano i segni, come Rand – una giovane paziente con cui stringe amicizia -, i suoi fratelli Faisal – il maggiore della famiglia, un resistente che si innamora di lei – e Safi – il più piccolo dei tre che sogna di oltrepassare i confini e lasciarsi il conflitto alle spalle – e il giovane soldato Ava, suo vicino di casa. Questi incontri la porteranno a far cadere ogni sua certezza e avventurarsi in un territorio molto più grande di lei.