Economia. In Calabria solo un’impresa su cinque è puntuale nei pagamenti
Le imprese calabresi si collocano al penultimo posto in Italia nei pagamenti alla scadenza, peggio han fatto solo la Sicilia. Rispetto al 2010 i ritardi gravi sono cresciuti del 118%. Cosenza la provincia più puntuale della Regione, in crisi le imprese di Vibo Valentia. Virtuose le piccole realtà, bene i servizi finanziari, male il commercio
Le imprese calabresi, i dati sono aggiornati a fine marzo 2016, sono in grave difficoltà nei pagamenti commerciali. Si posizionano al penultimo posto in Italia in fatto di puntualità, peggio solo la Sicilia. Solo una realtà imprenditoriale su cinque, il 20,6%, è infatti precisa nel saldare le fatture dei fornitori. Una performance inferiore sia alla media nazionale, che è del 35,1%, sia alla media della sua area geografica di appartenenza, il sud e le isole (22,1%).
Ben il 24,2% invece delle imprese calabresi ha regolato i conti con oltre un mese di ritardo, contro il 13,8% della media del Paese. Risultati negativi per il sistema imprenditoriale della Regione, che evidenzia le gravi criticità delle aziende calabresi.
A diffondere i dati è lo Studio Pagamenti, aggiornato a fine marzo 2016, realizzato da Cribis D&B, la società del Gruppo Crif specializzata nelle business information, che ha studiato i comportamenti di pagamento delle imprese calabresi.
LE AZIENDE FANNO FATICA A PAGARE I FORNITORI
“Le aziende calabresi sono grande in difficoltà in tema di puntualità nei pagamenti commerciali, con performance in calo rispetto sia ad un anno fa e soprattutto rispetto al 2010. Solo un’impresa su cinque è puntuale, mentre ben il 24,2% fatica a pagare i fornitori” commenta Marco Preti, Ad di Cribis D&B.
“Dopo anni di ristrutturazioni e ridefinizione di mercati, prodotti e obiettivi, le imprese calabresi devono rimanere attente e concentrarsi sulla ricerca di nuovi mercati e sulla ridefinizione delle strategie di gestione della clientela” prosegue Preti. “In particolare, le aziende che hanno ottenuto le migliori performance sono quelle che hanno utilizzato la gestione del credito come uno dei parametri di segmentazione della clientela, in sinergia con le esigenze e gli obiettivi commerciali. La puntualità dei pagamenti è quindi diventata uno degli elementi chiave per ottimizzare i flussi di cassa e individuare i clienti da fidelizzare e su cui investire”.
“Non stupisce – aggiunge l’Ad - che nella gestione del credito la priorità sia divenuto il monitoraggio costante della clientela, l’adozione di strategie per la riduzione degli insoluti e l’efficientamento delle procedure. I segnali di peggioramento non devono però far disperare. Bisogna continuare a considerare la capacità di generare cassa come uno degli obiettivi finanziari più importanti in quanto sarà sempre più complesso per le aziende finanziarsi a breve termine” conclude Marco Preti.
IN SEI ANNI LA PUNTuALITÀ È CALATA DEL 35%
Se si paragonano i dati attuali con il 2010 emergono le difficoltà attuali delle imprese calabresi. Rispetto a 6 anni fa i pagamenti puntuali sono calati del 35,2%. Ma a preoccupare maggiormente sono però i ritardi gravi, cresciuti invece in questi anni del 118%. Rispetto ad un anno fa invece sono aumentati i pagamenti alla scadenza (0,5%), e diminuiti i saldi oltre i 30 giorni di ritardo (25,3%).
Cosenza è la provincia più puntuale della Calabria con il 22,9% di imprese virtuose. Seguono nella classifica Crotone con il 22,3%, Catanzaro con il 20,4%, Reggio Calabria (18,7%). All’ultimo posto Vibo Valentia con solo il 16,2% di pagamenti alla scadenza e addirittura il 26,5% di ritardi gravi.
A livello settoriale, i servizi finanziari mostrano la migliore situazione, con una quota di imprese puntuali del 42,6% e ritardi oltre i 30 giorni medi del 14,8%. Le peggiori performance spettano al commercio al dettaglio con il 18,2% di pagamenti alla scadenza ed il 30,1% di ritardi gravi.
Le micro imprese sono le più puntuali con il 20,9% di pagamenti virtuosi contro il 13,7% delle grandi. Al tempo stesso le micro esibiscono la quota maggiore di gravi ritardi, pari al 24,8%.