Isola Capo Rizzuto. Risveglio Ideale, convegno su ambiente e salute
Si è svolto venerdì scorso, 24 giugno, a Isola di Capo Rizzuto, il convegno dal tema ambiente e salute organizzato da Maria Maio, co-fondatore dell’associazione Risveglio Ideale. Un tema importante per il territorio che ha visto protagonisti tra gli interventi l’assessore all’Ambiente della Regione, Antonella Rizzo, l’ingegnere chimico Vincenzo Voce, il dirigente del corpo Guardie Zoofile-Ambientali (Fareambiente) Roberto Puleo, a sostituire Enrico Ciliberto, presidente dell’Ordine dei medici e odontoiatri di Crotone, Rosa Bilotta, componente del gruppo di lavoro professione, salute, ambiente e sviluppo economico della Fnomceo e responsabile del servizio di igiene ambientale e igiene pubblica Asp di Crotone, Angela Napoli, membro della commissione parlamentare Antimafia e presidente di Risveglio Ideale, ha moderato l’ incontro il giornalista Orfeo Notaristefano.
L’iniziativa voluta da Risveglio Ideale ha messo in evidenza le problematiche del territorio crotonese e non solo, riguardo l’ambiente, l’inquinamento e quindi la salute. Sala Carni era gremita di persone interessate, grande è stata la partecipazione anche al dibattito, partecipazione di cittadini non solo di Isola Capo Rizzuto ma provenienti anche da Lamezia, Catanzaro, Cosenza e Crotone.
Come ha ricordato Notaristefano nella sua introduzione riferendosi a dati del Censis di pochi giorni fa riguardo la sanità: ”Nell’anno 2015 undici milioni di italiani hanno dovuto rinunciare a prestazioni sanitarie perché non se lo potevano permettere” in più ha elencato alcuni punti determinanti la salute degli italiani, quali oltre allo stile di vita, lo stato di povertà in cui verte oggi l’Italia e maggiormente il sud, date le numerose testimonianze curarsi è sempre più difficile ma soprattutto l’ambiente: “Inteso come aria, acqua, radiazioni, rumore, rifiuti e clima, in questo è racchiuso tutto il senso del convegno, aspetti strettamente connessi tra loro, se ne discute proprio a Isola Capo Rizzuto tenendo presente le problematiche di questa zona”.
Il primo intervento è stato di Salvatore Perrone, membro Risveglio Ideale Isola di Capo Rizzuto che ha illustrato come negli anni sono stati scoperti traffici illeciti riguardanti rifiuti tossici per mano della criminalità organizzata, nelle zone di Sibari, Cerchiara, Cassano allo Jonio e delle continue indagini sia riguardo la malavita ma anche della politica locale. Molti sono stati i siti sequestrati ma ancora colmi di rifiuti tossici. Le zone del Crotonese e della Sibaritide si presentano a rischio, tema di cui si discuterà molto e di fondamentale importanza, oltre che per l’ambiente soprattutto per la salute dei cittadini che vedono aumentare le malattie tumorali, di cui la presenza è forte in queste zone. Perrone ha evidenziato la sua adesione a Risveglio Ideale ricordando l’impegno sul territorio, nella lotta alla corruzione e alla malapolitica: “Si deve procedere a una fattiva bonifica dei siti inquinati, a Crotone le zone altamente pericolose sono molte, bisogna istruire i cittadini” - ha affermato Perrone.
L’organizzatrice, Maria Maio, sempre attiva sul territorio ha specificato l’importanza dell’incontro: “L’informazione e la sensibilizzazione sono importanti, nei confronti della comunità, deve passare da chi conosce e deve rendere chi abita queste zone coscienti di quanto accade da anni nelle nostre terre. Vorremmo lasciare ai nostri figli un ambiente sicuro, un ambiente che non è sano, non fa bene alla nostra salute sono due cose concatenate, l’ambiente vive se l’uomo lo rispetta, è sano se non l’inquiniamo, produce frutti sani se è sano e non uccide. Purtroppo la storia ci racconta che in questo territorio, decretato dal Ministero della salute come SIN (sito interesse nazionale) i rifiuti tossici sono presenti e pericolosi”. I siti sono 18, uno anche a Isola Capo Rizzuto, come ha fatto presente la Maio, zone anche vicino abitazioni e scuole che non potevano essere utilizzate per costruzioni perché fortemente inquinate dal sotterramento di rifiuti tossici. Traspare la rabbia sia per le bonifiche mai fatte con progetti presenti da decenni e fondi elargiti ma mai utilizzati, ma soprattutto per le numerose morti causate da tumori, la mancanza di cure - “la Calabria è una terra dimenticata, chi paga le nostre morti?”.
L’assessore Rizzo ha specificato che non ci sono solo aspetti negativi nella nostra Calabria, prendendo in esempio il Parco Nazionale della Sila che diventerà patrimonio Unesco: “Non voglio fuggire davanti alle responsabilità, mi assumo il carico precedente. Parlare di bonifica significa fare qualche passo indietro, risale a 29 anni fa il progetto di bonifica dei siti citati, bonifica mai avvenuta e che non ha visto mai un progetto. Chi si è mosso ad oggi sul territorio si è mosso con l’idea di creare solo discariche, non solo per i rifiuti urbani ma anche per quelli pericolosi. Il primo passo fatto è stato quello di bloccare con una legge regionale tutte le autorizzazioni. I siti in Calabria inquinati sono circa 400. Da donna sono abituata a risolvere i problemi, un primo passo è stato quello di bloccare le discariche per un anno e la sollecitazione agli uffici che erano favorevoli ad una discarica a Crotone collegata al sito SIN. Un altro passo è stato proprio la comunicazione con la società addetta alla bonifica e le sollecitazioni ad un incontro, società mai stata chiamata alle sue responsabilità”, l’assessore ha specificato la volontà di risolvere il problema e in piano ci sono già diversi progetti. Si ricorda che finalmente a Crotone è stato approvato il registro tumori, sotto sollecitazione anche della stessa Maio che ha ricordato che il 15% delle morti per tumori avvengono nei siti di interesse nazionale, e le malattie presenti non sono solo oncologiche ma diverse (neurodegenerative e respiratorie).
Significativo è stato l’intervento dell’ingegnere Voce e la sua testimonianza. Si ritorna all’argomento salute, come testimonia Voce molte sono le famiglie colpite da tumori e molti sono stati i deceduti. “Proprio a Crotone – afferma - c’è un quartiere della morte, il quartiere Gesù dove negli anni ’80 c’è stata una vera strage, il lavoro veniva messo prima di tutto e l’ambiente diventava quasi un disturbo, di ciò non si è mai parlato. Tra le sostanze altamente cancerogene, definite veleni, sono state trovate Cadmio e Arsenico - riferendosi all’assessore - ricorda come la società addetta abbia fatto una falsa bonifica, il sito di Pertusola afferma - è una vera bomba chimica, col progetto di bonifica in corso la società lascerà 420mila kg di cadmio, 250mila kg di arsenico e 4 milioni e 200mila kg di piombo, non sono dati inventati, sono analisi ufficiali. Chi inquina non paga!”. I nostri veleni, come ha ricordato Voce, sono presenti da cento anni, testimonianza che lo stato non ha fatto nulla se non inquinare e avvelenare le nostre terre lasciando liberi i colpevoli di agire in tranquillità.
Durante l’incontro è stata presentata una nuova associazione, Fareambiente, riconosciuta dal Ministero dell’ambiente, con in rappresentanza il dirigente del corpo Guardie Zoofile-Ambientali, Puleo, che si occupa di ambiente e animali. Le guardie sono pubblici ufficiali a tutti gli effetti e svolgono compiti sia di polizia giudiziaria che di polizia amministrativa. L’intervento di Puleo ha illustrato la normativa vigente sull’ambiente: “Fino al 2006 la materia ambiente era regolata da una miriade di leggi nazionali e locali che si faceva tardi a recepire, finalmente dal 2006 è stato istituito tramite decreto legislativo il testo unico ambientale, codice dell’ambiente. Per noi del settore è stata una manna dal cielo, la nostra attività è stata semplificata. Questo decreto è fondamentale perché per disciplinare reati che già esistevano ne ha introdotti nuovi che prevedono sistemi di controllo sulla tracciabilità in tempo reale dei rifiuti”.
Forte l’intervento di Angela Napoli che non si è risparmiata su un tema tanto importante quanto complesso che conosce approfonditamente, infatti molte sono state le interrogazioni parlamentari fatte negli anni riguardo l’inquinamento, i rifiuti tossici e materiali pericolosi, le zone interessate, le società, con nomi su carta, tutti quanti sono e sono stati colpevoli (si è riferita alle interrogazioni di ottobre 2008 e 2009 fatte proprio su Crotone): “In Calabria abbiamo il male, un male che in qualche modo dobbiamo cercare di curare. Come si può rimanere insensibili e irresponsabili di fronte alle morti che si registrano quotidianamente, all’incremento della malattie oncologiche e di fatto, come diceva l’ingegnere Voce, chi ha provocato queste situazioni non paga e non ha pagato. Questo incontro deve servire a muovere le coscienze degli organismi preposti a tutelare la salute dei cittadini, preposti a intervenire adeguatamente in materia. Il piano delle bonifiche regionali risale ancora al 1999, ciò ci fa rendere conto dell’assenza assoluta delle istituzioni. Oggi si parla di terra dei fuochi quindi non ritiro quanto dissi nel 2008, presentai anche un dossier al presidente del consiglio dell’epoca, Berlusconi, tutti si disinteressavano nonostante ciò che emergeva dalle indagini e le preoccupazioni, chiedevo di prendere in mano la situazione, a questo dossier non ebbi risposta. Cercai anche di far attenzionare i siti di Cerchiara e Cassano al tempo lasciati fuori dalle indagini. Nel 2009 ancora riproposi l’interrogazione, dissi che le scorie di Pertusola servirono a ripristinare le piste dell’aeroporto, non è cosa da poco. Le inchieste sono state tante ma nessuno ha mai pagato, i veri responsabili non hanno mai pagato, quello che fa male però è che queste bonifiche non ci sono, dove sono finiti tutti i materiali?”.
L’ultimo intervento è stato riservato alla dottoressa Rosa Bilotta, responsabile del servizio di igiene ambientale e igiene pubblica Asp di Crotone in rappresentanza dell’Ordine dei medici che ha affermato: “Già dal 1991 ho potuto personalmente occuparmi delle problematiche ambientali della città di Crotone, la problematica della nostra struttura sanitaria è stata sempre attenzionata. Ci siamo occupati di rilevare l’inquinamento dell’aria, tornando sempre al sito di Pertusola, rilevammo sostanze inquinanti riguardanti sia le polveri che gli ossidi di azoto e anidride solforosa. Sempre in quegli anni abbiamo sequestrato discariche, abbiamo potuto controllare rifiuti tossici e controllare le riserve marine, situazione che ad oggi non è cambiata. Nelle riserve marine sono stati trovati scarichi, arsenico, rifiuti provenienti anche da attività agricole. Gli accertamenti sono stati molti ed è stato tutto dichiarato e pubblicato, abbiamo denunciato situazioni illegali. In 25 anni il lavoro è stato infinito e le persone erano poche ma i risultati sono stati scarsissimi e frustranti. La popolazione oggi forse stimolata dalle malattie e patologie croniche in aumento, che hanno un tempo di latenza, finalmente ne sta prendendo atto. Dobbiamo cercare di riconciliare ambiente e salute, istituzioni e cittadini”.
L’esito dell’incontro è chiaro e meriterebbe certamente più tappe e molto spazio, perché la nostra terra si dimostra pericolosamente inquinata e purtroppo l’informazione dei cittadini è ancora poca, abbiamo visto quanto ciò che ci circonda, come agiamo agisce sulla nostra salute, come ha dichiarato la Napoli e la stessa organizzatrice, Maria Maio, tutto ciò si riversa sui bambini, sul futuro dei nostri figli e della nostra terra avvelenata da troppo tempo.