Il Comune di Rende approva il regolamento degli “orti urbani”

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È stato approvato all’unanimità in Consiglio comunale a Rende, il regolamento per la realizzazione degli orti urbani. Una volontà condivisa da maggioranza e opposizione ma anche dalla cittadinanza che attraverso il bilancio partecipativo si è dichiarata fortemente a favore della loro realizzazione.

Il progetto degli orti urbani ha avuto infatti il 56% di preferenze dai votanti classificandosi come il più votato.

L’Amministrazione e l’Assessorato alle Politiche agricole (affidato a Vittorio Toscano) da subito hanno inteso la realizzazione degli orti urbani come uno strumento utile soprattutto ai giovani “perché – spiega lo stesso Toscano - gli consentirà di avvicinarsi al mondo dell’agricoltura moderna facendogli maturare un’esperienza che gli possa essere di grande utilità per il futuro avvio di nuove imprese agricole le quali potranno incidere sullo sviluppo sociale ed economico del territorio”.

Attraverso la loro istituzione l’ente vuole mirare nel breve-medio periodo a valorizzare gli ambienti urbani sensibilizzando i cittadini sull’esigenza di salvaguardare e riqualificare il territorio. “Ciò – spiega ancora l’assessore - significa contrasto al degrado, miglioramento estetico del paesaggio; inoltre gli orti urbani contribuiranno attraverso la produzione orto frutticola a km zero, a dare adeguate risposte alle esigenze di una alimentazione più sana e sicura, un tema di estrema importanza nella nostra società contemporanea”.

I terreni, di proprietà comunale, una volta identificati potranno essere dati in concessione per la coltivazione di ortaggi e piccoli frutti per un periodo di 3 anni.

Due sono le categorie alle quali possono essere concessi i terreni: “orti per famiglie” che prevede la possibilità di dare in concessione i terreni ai residenti di Rende che non abbiano nelle loro disponibilità appezzamenti di terreni coltivabili nel territorio comunale e non risultino essere imprenditori agricoli titolari di partita iva; e “orti per associazioni” che prevede l’assegnazione dei terreni ad associazioni (riconosciute o meno); fondazioni, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, onlus.

“Queste due categorie previste per l’assegnazione degli orti urbani – spiega ancora l’assessore Toscano - mettono in luce come nella fase di ideazione del progetto si è pensato: da una parte a dare un’opportunità a chi non ha gli strumenti necessari per avviare un’attività di questo genere (singoli cittadini), dall’altra a includere le associazioni in questi importanti progetti volti alla crescita e allo sviluppo socio-economico della città”.