Immigrazione. Minori non accompagnati, nuove linee guida per l’accoglienza
Si è svolto stamane, in Prefettura a Crotone, un incontro alla presenza di rappresentanti del Dipartimento libertà civili del Ministero dell’Interno, volto ad illustrare le recenti linee guida elaborate, con il concorso delle organizzazioni umanitarie (Unhcr, Oim e Save The Children) e diffuse allo scopo di dare uniformità all’accoglienza di minori stranieri non accompagnati, attraverso un’offerta di servizi e prestazioni qualificate ed adeguate alla peculiare condizione di questa tipologia di migranti.
Le linee guida si pongono come sussidio metodologico specifico per gli operatori, realizzato a seguito dell’esperienza gestionale che ha riguardato strutture per l’accoglienza di minori stranieri, altamente specializzate e selezionate sul territorio nazionale, attivate con fondi “Fami” in regime di convenzione con il Ministero dell’Interno, nella considerazione che possano costituire un riferimento cui improntare un unico sistema di prestazioni e servizi, nell’ottica di procedure standardizzate e comuni, da adottare all’interno di ogni centro dedicato.
Si tratta, in pratica, di indicazioni operative che ambiscono a creare percorsi di accoglienza che siano arricchiti, inoltre, di quella progettualità educativa e formativa che si deve al minore e che si completerà con la destinazione di specifiche sessioni formative per le figure professionali presenti nell’assetto gestionale.
Nelle more di una progressiva implementazione, su scala nazionale, della rete e distinta in prima accoglienza, per un periodo limitato di permanenza, e seconda accoglienza, con prospettive specifiche d’integrazione, i cui bandi, rivolti agli Enti locali, scadranno il prossimo 6 settembre, sono stati illustrati i lavori volti a prevedere un coordinamento nazionale accentrato presso il Ministero, del riparto anche dei minori non accompagnati che sbarcano, sulla scorta di quanto già accade per gli adulti ma che tenga conto, contestualmente, del delicato intreccio di competenze amministrative e giudiziarie che pone la cura del minore, in ragione della speciale protezione che la Legge gli attribuisce.
Nel corso dell’incontro, si è fatto riferimento alla verifica di una metodica di accertamento della minore età alternativa a quelle tradizionale, con un approccio cosiddetto multidisciplinare e con corrispondenti garanzie di accuratezza e tempistica definita.
Non è mancato il richiamo alla positiva esperienza organizzativa del crotonese imperniata sul modello della cooperazione diffusa delle autonomie locali, coerentemente al quadro normativo attuale.