Maxi sequestro da 45 mln di euro. Fatture false anche per la Salerno-Reggio

Calabria Cronaca

Associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello stato, indebite compensazioni di crediti di imposta, utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Sono questi i reati contestati a Luigi Cerchia, Gianrodolfo Bertoli, Donatello Di Tommasi, Stefano Miscoli e Valter De Carolis, raggiunti da 5 ordinanze di custodia cautelare (una in carcere e 4 ai domiciliari) emesse dal gip del Tribunale di Napoli ed eseguite dalla Guardia di finanza di Giugliano, con la collaborazione di altri reparti del corpo.

Contestualmente è stata data esecuzione al sequestro preventivo per equivalente nei confronti di settantaquattro indagati, per un valore complessivo di circa 45 milioni di euro. L’attività investigativa ha avuto origine dalla denuncia presentata da un lavoratore dipendente di un’impresa privata che, consultando la propria posizione contributiva, avrebbe riscontrato che sarebbe risultato formalmente assunto da una ditta a lui completamente sconosciuta. I controlli eseguiti dalle Fiamme Gialle sul formale datore di lavoro avrebbero consentito di accertare che la ditta individuale sarebbe evasore totale sin dalla data di inizio dell’attività, pur avendo effettuato “compensazioni” per circa un milione di euro mediante “modello F-24 a saldo zero” e che, negli anni dal 2009 al 2012, risultava aver avuto alle dipendenze circa duecento lavoratori.

Le successive indagini avrebbero accertato, anche eseguendo intercettazioni telefoniche ed ambientali, l’esistenza di un articolato sodalizio criminoso, capeggiato da un falso consulente del lavoro con uffici a Qualiano (NA) e Cassino (FR), dedito alla costituzione di società fittizie riconducibili formalmente a soggetti prestanome usate per eseguire indebite compensazioni fiscali. A beneficiare di tale illecita attività sarebbero risultati numerosi datori di lavoro, come imprese e società di capitali aventi sede principalmente nella provincia partenopea ed in quella romana. Queste società, operanti in regime di appalto o sub-appalto per la realizzazione di opere pubbliche (tra esse, la “Metro C” di Roma, l’ammodernamento dell’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria, la realizzazione della direttrice Civitavecchia/Orte/Terni/Rieti), si sarebbero servite delle società “cartiere” create dal falso consulente del lavoro per inquadrare il personale dipendente ed estinguere i debiti relativi principalmente a contributi ed oneri previdenziali da lavoro dipendente maturati nei confronti dello Stato.

E’, così, sono state accertate – nel periodo 2009-2013 – ben 1669 interposizioni fittizie di manodopera, con conseguente danno accertato per l’Erario di oltre 45.000.000,00 €, nonché 250 casi di assunzione fittizia di lavoratori extracomunitari al solo fine del rilascio del permesso di soggiorno.