Anima randagia promuove una manifestazione pacifica
“Di Angelo non sappiamo nulla. Se era un randagio oppure un fedele amico di qualche essere umano. Quello che sappiamo per certo è che Angelo è stato torturato e poi ucciso dai suoi aguzzini. Messa una corda al collo il piccolo Angelo è stato sollevato da terra e preso a bastonate fino ad ucciderlo. Lasciato ciondolare impiccato ad un albero, mentre nessun gemito usciva dalla sua bocca, nessun urlo di dolore fuoriusciva dai suoi polmoni....ma solo una coda che scodinzolante dava l'impressione di continuare a fidarsi di quelle 4 bestie che lo avevano ucciso”. E’ quanto scrive Francesca Console, presidente di Anima Randagia.
L'atrocità e la violenza sono state filmate e pubblicate su un social network come per dimostrare qualcosa. Quattro giovani ragazzi di un paesino della provincia di Cosenza (Sangineto appunto) hanno tirato fuori la loro pericolosità. I volontari di tutte le province calabresi (Catanzaro - Cosenza - Reggio Calabria - Crotone - Vibo Valentia) guidate da una portavoce (Francesca Console Presidente dell'Associazione Anima Randagia di Catanzaro) hanno così deciso di unirsi, unirsi per urlare: giustizia per Angelo.
Le associazioni invitano a partecipare alla manifestazione pacifica presso il comune di Sangineto che si terrà il 21 luglio dalle 18 alle 20 con raduno e partenza del corteo da via G. Matteotti davanti la casa comunale.