Rifiuti cosentini nella discarica di Bucita, Rossano dice no e protesta sulla 106

Cosenza Attualità

L’Anas comunica che, a causa di una manifestazione in corso a Rossano, in provincia di Cosenza, la strada statale 106 “Jonica” è provvisoriamente chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, tra il km 327,000 e il km 329,000.

I veicoli diretti a sud vengono deviati, tramite lo svincolo di Cassano allo Jonio, al km 25,150 della SS106RADD, sulla statale 534 e, successivamente, sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria fino a Cosenza, per immettersi sulla statale 107.

Percorso inverso è previsto per i veicoli diretti a nord, con immissione sulla SS 107 a Passovecchio, in provincia di Crotone, al km 250,300 della statale 106.

h 14:33 | L'evento si è concluso e il traffico è tornato alla normalità ma resta il fatto che il sindaco di Rossano sulla questione rifiuti prende le distanze da Scopelliti.

"Non consentirò mai che questa porcata passi sulla testa dei rossanesi e più in generale dei cittadini dell’Area urbana e della Sibaritide. Mi opporrò con ogni mezzo consentitomi dalla legge per evitare che si concretizzi quanto scritto nel nuovo bando regionale dei rifiuti, e che Rossano e Corigliano diventino la pattumiera della provincia di Cosenza. Prendo le distanze dal governo regionale che non rappresenta più questo territorio. Prendo le distanze dal presidente Scopelliti, perché non ha fatto nulla per modificare il bando e depennare, così, la “clausola Bucita” dal capitolato.

- È quanto ribadito stamani (mercoledì, 12 febbraio) dal sindaco Giuseppe Antoniotti intervenendo alla manifestazione, promossa dal comitato civico a difesa di Bucita e del territorio, per chiedere il ritiro del bando regionale per lo smaltimento extrafrontaliero dei rifiuti calabresi, che prevede l’utilizzo dell’impianto tecnologico di Bucita come stazione di stoccaggio dei rifiuti ed il porto di Schiavonea per il trasferimento, via mare, degli imballaggi in Olanda -

Diversi i primi cittadini del comprensorio, le scuole e le associazioni che hanno aderito alla mobilitazione odierna, raccogliendo anche l’invito del Sindaco a partecipare al corteo che ha preso il via da contrada Amica e si è concluso in contrada Toscano. In testa alla delegazione istituzionale il sindaco Antoniotti era accompagnato dal collega della Città di Corigliano, Giuseppe Geraci e dal presidente dell’Assise civica, Vincenzo Scarcello. Presente, anche, una nutrita rappresentanza delle due Giunte e dei Consigli comunali dell’Area urbana Corigliano-Rossano.

È un’ulteriore umiliazione e mortificazione – dichiara il Sindaco Antoniotti - per questa Città, per l’Area urbana e per il suo comprensorio. Andrò avanti, con tutte le prerogative che la Legge mi conferisce nelle vesti di sindaco, per evitare che la risoluzione, momentanea, dell’emergenza rifiuti possa avvenire a discapito di quest’area della Calabria e compromettendone le sue potenzialità di crescita.

Mi opporrò con tutte le forze a questo sopruso nei confronti della mia città e del mio territorio. Impugnerò – annuncia il Primo cittadino - quelli che sono progetti, capitolati e la stessa aggiudicazione della gara d’appalto.

Purtroppo – commenta ancora Antoniotti, entrando nel merito della questione - il dirigente del dipartimento Ambiente della Regione Calabria ha voluto fare questa forzatura, senza accettare alcun confronto con chi conosce bene la realtà di Bucita che per decenni ha pagato il caro prezzo dell’emergenza rifiuti.

Vorrà dire, allora, che quello stesso dirigente si assumerà le proprie responsabilità, perché, stando così le cose, con questo bando capestro, la spazzatura rimarrà per strada per lungo tempo, in tutta la provincia di Cosenza. Sia chiaro – scandisce il Sindaco -, non consentirò mai che questa mannaia, questa porcata, possa passare silentemente sulle nostre teste. Mi sono assunto ogni responsabilità per cercare di avere un confronto serrato, pacato e che potesse risolvere nel migliore dei modi la problematica. Più volte ho fatto appello al buonsenso.

Purtroppo è mancata innanzitutto la buona volontà da parte del Governo regionale e da parte del dirigente al dipartimento Ambiente. Per quanto mi riguarda – conclude Antoniotti – d’ora in poi interromperò qualsiasi iniziativa di dialogo politico e adirò a tutti i poteri che la legge mi conferisce. Perché sono convinto, infatti, che se ci fosse stata la volontà, e se ci fosse tuttora, questa vicenda oggi avrebbe un risvolto positivo per tutti."



Sul bando rifiuti regionale "Condividiamo i motivi della protesta che questa mattina ha portato associazioni, sindaci del territorio, scolaresche e semplici cittadini, in strada, per manifestare, insieme, disappunto e preoccupazione. Siamo convinti però che non ci si possa limitare ad una semplice protesta. Non è questa la soluzione; non si risolve così l’emergenza e, soprattutto, non si guarda al lungo termine. È necessario avviare una più ampia riflessione e sedersi ad un tavolo di confronto, serio, con la Regione Calabria.


L’appello del Primo Cittadino di Cariati Filippo Sero che ha preso parte alla manifestazione partita dallo svincolo che da contrada Amica porta, sulla strada per Paludi, a contrada Bucita, è per i colleghi Sindaci. Questi ultimi, sono stati convocati per il prossimo venerdì 14 febbraio presso la delegazione comunale di Rossano.

In fascia tricolore e, insieme agli altri sindaci, in testa al corteo che ha bloccato la statale 106 in contrada Toscano, anche il Sindaco di Campana, Pasquale Manfredi.

Come al solito – dichiara - questo territorio è quello che paga il prezzo più alto di tutta la Regione. Dal problema costante dei rifiuti alla chiusura del Palazzo di Giustizia di Rossano, dai trasporti alle infrastrutture inesistenti. Siamo isolati nei nostri problemi e non si muove un dito per cercare di risolvere almeno una delle tante questioni che ci attanagliano. In primis, questa dei rifiuti.

La cosa più eclatante – continua – è la poca idea che si ha su questo piano. La situazione ormai è arrivata al collasso per tutti i comuni. Urgono soluzioni immediate ma senza mettere in ginocchio per l’ennesima volta questo lembo di territorio. Non cediamo a ricatti – conclude Manfredi – meritiamo più attenzione e soprattutto rispetto."