Rifiuti: Rossano stanca delle scelte politiche scende in piazza
Ci risiamo. I cittadini dell’area urbana: Rossano-Corigliano, stanchi delle scelte politiche regionali e nazionali, sono scesi nuovamente in piazza, dopo le manifestazioni in difesa dello storico Tribunale bizantino e contro la soppressione dei treni sulla tratta jonica calabrese, per dire NO, questa volta, al bando regionale che prevede l’arrivo, ogni giorno, di 750 tonnellate di rifiuti, provenienti dai 155 comuni dell’intera Provincia di Cosenza, nella discarica di Bucita che si trova nella popolosa frazione rossanese.
Massiccia la partecipazione di sindaci dell’intero territorio, in primis Giuseppe Antoniotti (sindaco di Rossano) e Giuseppe Geraci (sindaco di Corigliano Calabro), ma anche di numerosi studenti, associazioni, comitati spontanei, sindacati, semplici cittadini che, nella mattinata di mercoledì 12 febbraio, hanno percorso la S.S. 106, con striscioni e slogan di protesta, facendo tappa in Contrada Toscano all’incrocio con l’Acquapark. Disagi per autocarri e mezzi pubblici che, per diverse ore, sono stati bloccati dalle forze dell’ordine.
Una protesta civile, senza incidenti e disordini durante la manifestazione, in cui si vuole difendere, a tutti i costi, un territorio destinato, secondo la volontà della Giunta regionale con l’attuazione del bando in questione, a diventare la pattumiera della Calabria. Contrari a questo bando, oltre al Comitato in difesa di Bucita e di tutti i cittadini dell’intero territorio, i sindaci dei comuni cosentini, la Provincia di Cosenza, ma anche i responsabili di Legambiente, al fine di evitare conseguenze dannosi sia per la salute e sia per l’ambiente circostante.
A rischio anche la stagione turistica ormai alle porte. Tutti, di comune accordo, chiedono alla Regione Calabria, guidata dal governatore Scopelliti, di ritirare il bando e focalizzare l’attenzione in progetti concreti che possano garantire sviluppo e lavoro in un territorio in cerca, tuttora, di un pronto e definitivo riscatto.