Università: Rettore della "Mediterranea", notevoli differenze tra nord e sud
Si parla di riforma dell'universita' e dell'ipotesi del finanziamento tramite fondazioni. ''In Calabria -dice il rettore della Mediterranea Massimo Giovannini- le uniche societa', illegali, sono quelle malavitose. Potremmo aprire un padiglione con il nome di una delle famiglie mafiose del luogo. Naturalmente -aggiunge- e' una provocazione. Ma noi non abbiamo davvero alternative rispetto ai Paesi del nord''. ''La Costituzione -prosegue Giovannini- da' il diritto a ciascun abitante del territorio nazionale di poter accedere alle istituzioni piu' alte, naturalmente se ha i meriti. Non vedo perche' un ragazzo che nasce a Reggio Calabria, piuttosto che nel sud della Puglia debba avere meno opportunita' di accedervi e mettere a frutto il proprio talento in una disciplina rispetto a uno che nasce nel nord, in Veneto, che abita in Trentino, dove c'e' lo Statuto speciale, o in altri posti del nord come la Lombardia o il Piemonte''. Uno dei problemi piu' seri con cui la Calabria si confronta, secondo il rettore dell'Universita' Mediterranea di Reggio Calabria, e' la criminalita' organizzata, che impedisce alle aziende di investire in ricerca e nuove tecnologie. ''Noi -spiega Massimo Giovannini- abbiamo rapporti con la Camera di Commercio, abbiamo una rete di piccole e media imprese con cui ci associamo per contribuire alla loro mission. Ma c'e' ritrosia perche' non c'e' la capacita' di intraprendere''. Il ragionamento delle aziende che Giovannini riporta e' il seguente: ''Per quale ragione uno deve mettersi nella situazione di pagare il pizzo, pagare le tasse, rischiare la vita e magari nemmeno gli resta qualcosa?''. Il problema, sostiene, e' che ''c'e' una mano nera che impedisce di alzare la testa. Qui dovrebbe intervenire piu' Stato. Con la perequazione. E investire sulla formazione perche' da loro il senso critico che consente di trovare un riscatto e non aderire a certe forme''. ''C'e' tutta una politica, che viene portata avanti da moltissimi anni -prosegue il rettore della Mediterranea- per cui il sud ha i treni peggiori, ha i servizi peggiori, le infrastrutture non funzionano, il treno funziona fino a Napoli poi forse a Salerno diventa a scartamento ridotto. E' pulitissimo se va al nord, l'alta velocita' si ferma a Salerno. Ci sono scelte governative a livello nazionale che rendono il sud ancora sud, insomma''. Infine la questione del Ponte sullo Stretto di Messina. ''Non mi interessa se si fa o meno. E' diverso rispetto alla domanda schematica ponte si' o ponte no, la cui risposta e' di carattere ideologico. Io sono convinto che ci siano altre cose da fare, che manca l'acqua in Sicilia, che ci sono perdite negli acquedotti in Puglia che ci sono strade e le trasversali delle ferrovie che fanno schifo eccetera, pero' in se' il ponte e' un'idea che trascina'', rileva del rettore dell'Universita' di Reggio Calabria.