Peperoncino jazz: serata a doppio set con Patitucci e Kenny Barron
In una cornice architettonica di grandissimo fascino, resa ancor più suggestiva dalla serata prettamente estiva, caratterizzata da temperatura mite e da una splendida luna piena che risplendeva nel cielo, per la prima delle tre tappe bruzie, il Peperoncino Jazz Festival ha offerto ai numerosi spettatori accorsi per l’occasione da ogni parte della regione una incredibile serata a doppio set, con l’esibizione, in successione, di due icone del panorama jazzistico internazionale. La serata è iniziata con quella, in anteprima mondiale e in esclusiva assoluta, del leggendario bassista e contrabbassista John Patitucci insieme a sua figlia Grei, cantautrice e chitarrista di grande talento, che ha presentato il suo primo progetto discografico, “Meadow of Peace”, alla realizzazione del quale, oltre al padre, hanno preso parte artisti del calibro di Nate Smith, Jon Cowherd, JohnDavis e Aaron Nevezie, in uscita il prossimo cinque agosto.
La giovane Patitucci, ragazzona americana disinvolta e sicura di sé, ha letteralmente ammaliato il pubblico con la sua calda voce e la chitarra acustica, interpretando alcune sue composizioni originali e brani degli intramontabili Beatles, per poi chiudere con due pezzi a firma dei Fleetwood Mac accompagnata da quello che è unanimemente considerato uno dei migliori bassisti al mondo. John, dal suo canto, alla sua quarta partecipazione al festival musicale più piccante d’Italia (oltre ai due indimenticabili concerti nella “sua” Torano, paese di origine dei nonni paterni, nel 2014, proprio a Cosenza, si è esibito a capo dei Children of The Light, in compagnia di Danilo Perez e Brian Blade), ha suonato, come sempre, con impeccabile tecnica, ma anche con grande cuore, non nascondendo, come più volte ha sottolineato nel corso del concerto, il profondo amore che lo lega alla Calabria.
A seguire, è stata la volta del leggendario pianista Kenny Barron (collaboratore, tra gli altri, di John Coltrane e Stan Getz), che con grande eleganza e disinvoltura è passato dall’interpretazione di brani di sua composizione (dai ritmi latini di Calypso alla più intima “Rain”) alla musica di Gershwin, a standard che hanno fatto la storia del jazz (tra cui una meravigliosa versione di “Night Fall”, dedicata al grande contrabbassista Charlie Headen, recentemente scomparso), strappando applausi a scena aperta. Finale a sorpresa, con Barron che ha chiamato sul palco accanto a sé il collega Patitucci, per una reunion storica (erano quindici anni che non suonavano insieme in pubblico) all’insegna di un accattivante blues, che ha mandato il pubblico in visibilio.
E intanto cresce l’attesa e fioccano in queste ore, da ogni parte della Calabria e dalle regioni vicine, le richieste di informazioni e le prenotazioni per quello che si preannuncia come l’evento clou del XV Peperoncino Jazz Festival: la tappa cosentina, chiusa in esclusiva per il centro/sud Italia, del tour europeo del grande chitarrista Robben Ford, in programma stasera (mercoledì 20 luglio) alle ore 21.30 nel magico scenario del Castello Svevo. Vera e propria leggenda vivente del rock blues (inserito dall’autorevole rivista statunitense Musician tra i 100 migliori chitarristi del XX secolo e nominato ben cinque volte ai Grammy Awards), Robben Ford è un autentico talento della sei corde e nel corso della sua lunga carriera, complice anche uno stile molto versatile (è un musicista capace di fondere stili diversi come il rock, il blues, il pop e folk), ha collaborato con diversi colleghi di altissimo rango, tra cui Miles Davis, George Harrison, Joni Mitchell, Burt Bacharach, Barbra Streisand, Bonnie Raitt, Randy Crawford, Jimmy Witherspoon, Rickie Lee Jones, Muddy Waters e perfino i Kiss e gli Yellowjackets, band di cui Ford fu tra i membri fondatori.
Accompagnato dagli affiatati Brian Allen al basso e Wesley Little alla batteria, in occasione dell’odierna tappa cosentina, che, insieme a quella di Reggio Emilia, costituisce una delle due date italiane del tour, il chitarrista californiano presenterà il suo ultimo lavoro discografico, “Into the Sun”, che segue gli acclamati “A Day In Nashville” e “Bringing It Back Home” e che vede collaborazioni di primissimo livello, come quelle del chitarrista degli Allman Brothers e leader dei Gov’t Mule, Warren Haynes, della chitarra slide del bluesman Sonny Landreth e dell’icona blues americana Keb’Mo.
Dopo il concerto evento di questa sera, il Peperoncino Jazz Festival, rassegna itinerante nelle più belle località calabresi che con oltre 60 eventi in cartellone in tre mesi di programmazione e con il coinvolgimento di una trentina di comuni calabresi, senza dubbio si confermerà, ancora una volta, come uno dei più importanti eventi culturali e turistici del Meridione, proseguirà anche domani (giovedì 21 luglio) al Castello Svevo, con il concerto di Bobby Watson, solista e compositore d’eccellenza e vera e propria icona del sax contralto, considerato unanimemente uno dei principali musicisti della sua generazione, che sarà protagonista assoluto nell’ultima delle tre serate bruzie del festival organizzato dall’Associazione culturale Picanto e diretto artisticamente da Sergio Gimigliano patrocinate dall’amministrazione comunale guidata da Mario Occhiuto (in quanto fortemente volute dagli assessori Luciano Vigna e Maria Rosaria Succurro, nonché dall’ex consigliere Giovanni Quintieri) e dall’Ambasciata degli Stati Uniti d’America.
In più di 25 anni di carriera ha accumulato una discografia che conta oltre cento incisioni e collaborazioni illustri con artisti del calibro di Art Blakey (è stato membro dei leggendari Jazz Messengers dal 1977 al 1981), Sam Rivers, Max Roach, George Coleman, John Hicks, Joe Williams e Wynton Marsalis, entrando così a pieno titolo nella storia della musica afroamericana. In occasione dell’ultima serata cosentina realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata USA e ospitata nel suggestivo scenario architettonico del Castello Svevo, il sassofonista americano incontrerà artisticamente il Dea Trio, formazione composta dal pianista Andrea Rea, dal contrabbassista Daniele Sorrentino e da Elio Coppola alla batteria.
Dopo aver fatto tappa nel capoluogo di provincia, il XV Peperoncino Jazz festival - evento organizzato con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria (progetto presentato a valere sull’avviso pubblico relativo agli eventi culturali storicizzati nell’ambito del FUC 2016), degli enti Parco Nazionale del Pollino e Parco Nazionale della Sila, di numerose amministrazioni comunali e di importanti Sponsor privati (tra cui Confindustria Cosenza, Agis e Anec Calabria, Gas Pollino, Ottica Di Lernia, Montagna Srl, La Pietra Srl, Simet Spa, Amarelli Srl e Skyline Costruzioni Burza) e con l’Alto Patrocinio dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America e della Reale Ambasciata di Norvegia – dal 22 al 24 luglio prevede un intenso weekend silano all’insegna delle sonorità norvegesi e, a seguire, proseguirà il suo lungo tour turistico – culturale nelle più belle località calabresi, andando avanti, senza soluzione di continuità, fino al 6 settembre con artisti del calibro di Roberto Gatto, Ben Paterson, Kurt Rosenwinkle, Gianluca Guidi, Joy Garrison, Daniele Scannapieco, Jim Rotondi, Antonella Mazza, Eric Daniel, Serena Brancale & Walter Ricci, Rick Margitza e tanti altri, per poi concludersi all’insegna del III Calabria Jazz Meeting, convegno annuale del jazz calabrese, in programma dal 29 settembre al 2 ottobre prossimi.