Mostra su “Cinque fratelli. I Bruni Gaudinieri nel vissuto di una nobiltà”
"Ricostruisco storie ma anche la Storia. Bisogna non rinnegare mai. Andare avanti. Con molta pazienza ricostruisco uno spaccato temporale nella Calabria degli anni Venti e la vera realtà attraverso documenti.
Protagonista è mio è mio padre e la sua famiglia come ho già fatto con Micol Bruni in “Cinque fratelli. I Bruni Gaudinieri nel vissuto di una nobiltà” (Pellegrini). I documenti fanno la storia ed io su quei documenti ho lavorato e sto lavorando. C’era una volta una storia che rimase cronaca e una cronaca che andò oltre il quotidiano. Ci sono sempre i documenti che dichiarano. Si fanno testimonianza e identità". E' quanto scrive Pierfranco Bruni, promotore della mostra.
"Ho ascoltato - continua la nota - echi giungere dalla strada. Il mercato. È martedì mattina. Rumori leggeri timori di infanzia.
Oggi so qual è il mio cammino qual è il mio inquieto scrivere. Scrivere ciò che sei. Scrivere senza reticenza ciò che il cuore ti chiede e ti detta.
Il resto sono gli altri. Gli altri non sono te. Noi siamo stati noi resteremo. Perché parlo di mio padre? Un percorso documentario che si presenta in mostra. La mostra lo sottolinea. Credo che ogni figlio debba testimoniarsi e testimoniare il vissuto. Soprattutto quando i padri sono stati protagonisti di un viaggio storico e umano.
Non è la storia che si racconta. Noi raccontiamo la Storia perché siamo stati la storia e fino a quando io ci sarò nessuno potrà negarla perché in questi anni le mie mani e i miei occhi hanno solcato gli archivi della vita togliendo la polvere ai cassetti nei quali i documenti restavano assopiti. Il resto è ideologia.
Ma so che le ideologie non si raccontano. La vita racconta. Siamo testimonianza.
Io voglio raccontare testimonianze. La storia di mio padre fascista, della mia famiglia Borbone, dei miei zii militari intellettuali di mio nonno segretario del fascio e podestà, dei miei antenati nell'ordine di San Francesco di Paola, dei miei nonni nobili e stemmati non sono favole che fanno addormentare. Il tempo è passato.
Passa sempre. Come nel Gattopardo o come in Thomas Mann.
Qui resta la storia. E ora anche la storia creduta ufficiale è una bugia come sono bugie tutte le storie scritte con la paura, perché, nel destino delle civiltà, non sono i vinti che tremano ma quelli che si credono vincitori. Io ho trascorso una notte dialogando con mio padre mia madre i cinque fratelli i miei antenati. E ora sono qui per sottolineare che il lungo sonno è terminato.
Io ora ritorno per qualche ora a quella che è stata e sempre sarà via Carmelitani. Un archivio di vita tra i ritagli degli anni che si fanno memoria. Nella memoria non affiora il rimpianto, bensì l’archivio della realtà. In questo archivio si parla di commercio e di economie, di Fascismo e di Monarchia in una Calabria che ha visto protagonista i Gaudinieri e i Bruni e un comune come San Lorenzo del Vallo che è tutta storia documentata. La mostra sarà pronta per settembre. Cosenza. Terrazzo Pellegrini. Poi Istituto Virgilio Italo Bruni – San Lorenzo del Vallo".