Mostra collettiva di pittura a Catanzaro Liido recensita in Francia
Centinaia di opere, frutto del lavoro di una trentina di artisti, sfoggiano una varietà stilistica e d’espressione che trova origine nella filosofia d’insegnamento della pittrice Angela Procopio, tesa a rispettare, i gusti, le preferenze ed emozioni dei suoi allievi, di diverse generazioni e con varie esperienze di vita.
“Io amo tutta la pittura”, diceva Pablo Picasso. Ha esordito così il professore dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e critico, Ghislain Mayaud, nel suo intervento alla quinta collettiva di pittura, curata dall’artista e insegnante Angela Procopio, che, per la seconda edizione dell’evento “Incontri d’Arte”, ha voluto riunire i nuovi allievi e coloro che cominciano a muovere i primi passi nel mondo dell’arte, dopo aver frequentato, per qualche tempo, il laboratorio del “maestro”, presso “La Sfera” di Nicola Albano, in via Cosenza 23, a Catanzaro Lido. “Il dipingere come semplice gesto, come elemento di sogno, il solo immaginare e progettare un quadro è un mezzo stato di grazia nel senso poetico”, ha detto Mayaud, peraltro ideatore del Progetto della mostra di Arte contemporanea “IL DISCO” presso il Centro Internazionale di Ricerca per la Cultura e le Arti Visive Museo del Presente a Rende. E ha aggiunto, rivolgendosi ai tanti innamorati di pittura presenti all’inaugurazione della mostra tenutasi sabato, 23 luglio, presso la Galleria “Arte Spazio” di Luigi Verrino, in via Lucrezia della Valle 72, a Catanzaro: “Oggi giorno se nella vita non siamo abitati da una passione siamo perduti. Ammiro il vostro coraggio di lavorare in solitudine in una Calabria spesso isolata da confronti”. Ma, difatti, ciò che importa, lo ha ribadito lo stesso critico francese, è: “Condividere sogni, odori, colori anche per un attimo”. E tanto mettendo in mostra la creatività che ognuno ha dentro di sé. La collettiva di pittura “Incontri d’Arte” è infatti un’esplosione di creatività. Centinaia di opere, frutto dell’estro e della passione per la pittura, nascosta o ritrovata, di una trentina di artisti, sfoggiano una varietà stilistica e d’espressione che trova origine nella filosofia d’insegnamento della pittrice Angela Procopio, tesa al rispetto dei gusti, preferenze ed emozioni dei suoi allievi, di diverse generazioni e provenienti da varie esperienze di vita. Lo spirito del corso, ha spiegato la maestra, “è raccogliere tante energie positive e diverse, e permettere loro di esprimere il loro pensiero in libertà”. Si tratta in definitiva di “arte terapia”. Lo ha detto la Procopio, ma lo ha precisato anche il professor Mayaud, che, nell’evidenziare l’onestà e la sincerità dei lavori, ha affermato: “Fuggire dalla vita quotidiana per riproporsi in chiave sognante è il miglior modo di vivere”. Insomma, dipingere, al di là dello stile e delle tecniche, fa stare bene e rende liberi. Lo sanno bene quanti seguono i corsi di pittura di Angela Procopio che è riuscita a trasmettere a tutti la sua passione.
Alla mostra hanno esposto, per la prima volta: Lucia Anastasio, Irene Brancaccio, Salvatore Colabraro, Anna Rita Costa, Michela Fieni, Maria Valentina Greco, Debora Procopio, Marida Rizzi, Pina Voci. Questi hanno ricevuto all’apertura della mostra il diploma di partecipazione al corso di pittura. Gli altri partecipanti: Filomena Amato, Carmela Azzilonna, Antonia Barbieri, Angela Ceravolo, Andrea Coccimiglio, Vittoria Ermocida, Violetta Georgieva, Imma Giorgio, Pietro Mauro, Giuseppe Mazza, Giuseppe Mellace, Norma Mittiga, Gisella Procopio, Elena Romeo, Maurizio Russo, Gabriele Saffioti, Matteo Sciarrone, Maria Lucia Sorrentino, Pietro Tiriolo, Giuseppe Torchia, Grazia Tornello, Rossella Valentino, veterani del corso, alcuni dei quali, dopo avere frequentato le lezioni, hanno anche lavorato da soli, hanno ricevuto, invece, un attestato di partecipazione alla collettiva.
Nella Galleria, al secondo piano, si può pure godere delle opere di Angela Procopio e di suo figlio Cristian Mancuso, in arte Crimasso. Entrambi stanno riscuotendo sempre più consensi, anche all’estero. Si ricorda la convocazione della madre al “Primo Trofeo internazionale ARTE IMPERO”, con video esposizioni a Parigi, Vienna e cerimonia di premiazione presso il Palazzo Brancaccio a Roma e la partecipazione del figlio al “Premio della Cultura” e “L’Isola che c’è”, a Palermo, con la partecipazione di Vittorio Sgarbi e la vincita del concorso per la realizzazione di una sua opera murale al MUSABA, Museo a cielo aperto creato dagli artisti fondatori, Nik Spatari e Hiske Maas.
Le opere potranno essere ammirate fino a sabato, 30 Luglio, dalle ore 18,00 alle ore 20,30, con ingresso libero.