Guerrieri (Udc) solidale con la protesta della Cia
"Appoggio con grande forma di ribellione a favore di lavoratori e aziende. il presidente della Cia Calabria Nicodemo Podella, che ha annunciato anche in Calabria, sciopero della semina per gli agricoltori, contro il grave danno che il settore cerealicolo italiano sta subendo in questi anni". E' quanto scrive Michele Guerrieri – Portavoce Nazionale Giovani Udc.
"Agricoltori e aziende - continua la nota - costretti a fare i conti con un Ministro Martina completamente non funzionale alla ricerca della risoluzione di questo grande problema calabrese, complice un’ agricoltura calabrese senza assessorato, sotto la longa manus del presidente tutto fare Mario Oliverio. Per il frumento, infatti, si è andata determinando una situazione paradossale, che ha visto l'immissione nel mercato di ingenti quantità di grano importato proprio nel periodo della trebbiatura, che ha provocato il tracollo dei prezzi, aumentando a dismisura il già ampio divario tra costo del frumento e prezzo del pane e della pasta».
Da giovane dell’ Unione di Centro non posso esimermi dal ricordare al PD ed NCD, che governano questo Paese, e soprattutto al Ministro Martina, che la situazione è paradossale ed assolutamente insostenibile, un settore alla fame, in quanto il grano viene ritirato a 16-17 euro al quintale, un prezzo che non riesce a coprire in alcuni casi neanche i costi di produzione. Concorrenza sleale senza controlli da qualsiasi parte del mondo di scarsissima qualità, lavoratori indifesi e aziende al lastrico, queste sono le condizioni di questo settore che è di vitale importanza per occupazione e il made in italy, troppo spesso denigrato ed indifeso da politiche europee e nazionali che non salvaguardano ne la salute dei consumatori, ne la crescita del settore. Questo monito è rivolto ai parlamentari calabresi del PD ed al governo regionale calabrese, con la triste consapevolezza che lo sciopero e le sue finalità, saranno cestinato da questi nel piu breve tempo possibile. Troppo impegnati ad ossequiare il premier Matteo Renzi, molto meno bravi a difendere sviluppo e lavoratori".