Sciopero Rai Way. Carchidi: “Il controllo dell’azienda deve rimanere in mani pubbliche”
Le segreterie nazionali di Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Libersind-ConFsa indicono dal 28 luglio un blocco straordinario delle prestazioni aggiuntive (reperibilità, straordinari, straordinari in sesta e settima giornata) e una giornata di sciopero, intero turno, per il giorno 4 agosto 2016, per i lavoratori della società RAI WAY a causa serie di mancanze intollerabili da parte aziendale rispetto agli accordi del 5 febbraio, del 11-22 giugno e del 15-16 dicembre 2015, e a causa della situazione organico.
Qualche mese fa sembrava che la questione organico e costo del lavoro non fosse un tema in agenda, oggi però, più si procede nel confronto su tale materia e più si capisce quanto questo argomento pesi. Infatti, nonostante la disponibilità del sindacato a ragionare di numeri avendo a mente quanto sottoscritto a dicembre, la costituzione di una figura multifunzione, ma anche la tutela del perimetro produttivo (mantenere all’interno le attività di gestione degli impianti) e la tutela dei lavoratori rispetto al rischio di aumento esponenziale dei carichi di lavoro, per effetto delle uscite incentivate, non si è riusciti a trovare una soluzione. L’azienda a fronte di circa 60 uscite preventivate, 36 già avvenute nel 2016, di cui 34 in gestione territoriale, ha dato disponibilità per reintegrare su gestione territoriale solo 7/8 tecnici e dal 2017 solo l’80% delle uscite in corso d’anno. Come ultima proposta i sindacati hanno chiesto 16/18 reintegri in gestione territoriale nel 2016 (con valutazione dei carichi di lavoro e delle specifiche esigenze) e l’inserimento per ogni uscita nel restante arco di piano. Stesso equilibrio si è proposto per gli altri settori in cui si prevedono uscite, prevedere oscillazioni che non determinino una riduzione dell’organico superiore al 5%. Nonostante il negoziato condotto all’insegna del senso di responsabilità l’azienda si è rifiutata di applicare la salvaguardia dell’organico con attenzione alle specifiche aree di appartenenza. Non è accettabile che eccellenti performance societarie del 2015 con conseguente consistente dividendo agli azionisti ed una premialità solo ai dirigenti, ignorino totalmente la richiesta dei sindacati di premiare la produttività e l’impegno di tutti i quadri, impiegati ed operai di Rai Way. I sindacati ritengono inoltre che il controllo dell’azienda Rai Way debba rimanere saldamento in mano pubblica.
“Per mantenere un servizio pubblico di qualità - dichiara il segretario generale della Slc Cgil, Daniele Carchidi - è necessario che l’attività preminente di Rai Way sia quella del esercizio completo della rete di trasmissione e diffusione, senza riduzioni del perimetro produttivo e di attività, senza arretramenti o spostamento di attività verso l’esterno, rigettando la possibilità che il futuro di questa azienda, possa essere legato più ai conti economici che non all'attività di servizio pubblico che la società svolge per il suo principale cliente, la Rai. Per questo abbiamo avviato questa prima fase di protesta, attraverso lo sciopero delle prestazioni aggiuntive. Auspichiamo che l’azienda rifletta sulla propria impostazione, tenendo conto dei suggerimenti che abbiamo offerto, evitando lo smantellamento di un altra azienda strategica per gli asset nazionali. La privatizzazione di alcune importanti aziende, costruite con ingenti contributi pubblici, comincia ad essere una moda per questo governo, e troppo spesso non si tiene conto degli impatti occupazionali e del servizio offerto alla cittadinanza”.