Castrovillari, ultime batture per il Festival Etno Jazz

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Un susseguirsi di emozioni, una dietro l’altra. L’arte di meravigliare ed entusiasmare in questa edizione, non conosce confini. “Suoni”, si riconferma evento delle sonorità, dei traguardi internazionali inimmaginabili, di critica positiva, di differenza, di grazia e bellezza.

L’intuito avuto ben 11 anni fa dei due castrovillaresi, direttori artistici dell’evento, Gerardo Bonifati e Sasà Calabrese, ha dato l’opportunità al “Popolo di Suoni”, di ascoltare, apprezzare artisti di riconosciuto valore, capaci di rappresentare con progetti originali, carichi di affascinanti contaminazioni, come lo è il festival etno jazz, l’arte e la cultura dei paesi di appartenenza, dando la possibilità di ascoltare artisti di assoluto valore.

Un suggestivo appuntamento con le aurore musicali, della “Castrovillari Suoni Orchestra”, diretta magistralmente dal M° Geoff Westley, ha tinto di rosa l’atmosfera che si respirava alle prime luci nell’Arena del Castello Aragonese di Castrovillari, con il concerto dedicato al M° Lugi Le Voci, sulle note di brani tratti dal repertorio classico. La visione del sorgere del sole, accompagnata dalla musica, in un palcoscenico unico affacciato sull’orizzonte, ha offerto uno spettacolo mozzafiato.

Un tributo alla bellezza: quella della musica, era stato proposto la sera prima quando nel chiostro del Protoconvento francescano due splendide e importanti voci: Pilar, talento italiano cristallino e Janice Watson, famoso soprano inglese che si è esibita nei teatri più prestigiosi del mondo, hanno letteralmente incantato il pubblico che non ha lesinato applausi a scena aperta.

Standing ovation per la “Castrovillari Suoni Orchestra”, collettivo di 40 musicisti, creato dal M° Alfredo Biondo e da Sasà Calabrese, diretti per l’occasione dal M° Geoff Westley, vero punto di forza del Festival per la sua caratura, con una serata dedicata al Tango. In repertorio brani di Piazzolla, Gardel, Ginastera solo per citarne alcuni.

Poi la serata è proseguita nello splendido scenario del Castello Aragonese, dove il “Popolo di Suoni” è stato accompagnato da un insieme di fiati, con un jingle scritto per l’occasione da Danilo Guido. L’atmosfera dal classico è diventata etnopop con gli Amakorà, gruppo formato da giovani talentuosi con un grande amore per la propria terra e le proprie origini. Un inno alla vita e alla gioia di vivere, un invito a sfruttare ogni goccia di attimo che cade nei nostri pochi giorni su questa terra per cantare, ballare, sorridere alla vita, per vivere di sorrisi, per amarci e amare, come il loro ultimo cd, Viva sta vita, con testi della tradizione sapientemente “captati” dai racconti delle anziane signore dei nostri paesini.

Questa sera nel Chiostro del Protoconvento un programma moderno con musiche di Elgar, Britten, Sibelius ed altri ancora affidate alla “Castrovillari Suoni Orchestra” che sarà diretta dal M° Geoff Westley . Ma ad aprire il primo set ci saranno Vincenzo Toscano e Simona Guaiana, rispettivamente violoncellista e soprano con il loro “La voce di marettimo”, un brano che porta fa firma di Vincenzo Toscano.

L’altro set si terrà al Castello Aragonese e sarà affidato ad un gruppo campano “Fiumi di Lava”, formazione che sta ottenendo consensi in tutta Italia. Un folk ensemble rovente unito all’amore per la tradizione orale dell’Italia del Sud e dalle sonorità della musica e della cultura popolare.

Domenica 31 gran finale con un omaggio ai 50 anni dei Beatles che vede protagonista Alfredo Biondo che ne ha curato gli arrangiamenti. A lui è affidata la direzione dell’orchestra che per l’occasione sarà arricchita dalla presenza del coro Soul Sighs Gospel Choir diretto da Elisa Brown. Saluteremo anche il M° Geoff Westley che dirigerà un brano originale di Alfredo Biondo dal titolo “Sud”, del quale ne ha curato l’orchestrazione. Lo stesso Biondo suonerà il pianoforte.

Con il coro gospel che ci scorterà al Castello Aragonese, avverrà la chiusura del Festival, affidata ai Cantustrittu, gruppo etnico siciliano famoso in ambito folklorico per ricerca, passione ed energia, la stessa che in questa edizione hanno messo i due direttori artistici, Sasà Calabrese e Gerardo Bonifati, coadiuvati dal presidente della Pro Loco Eugenio Iannelli, che hanno regalato un evento davvero raffinato.