Magorno all’assemblea regionale del Pd a Camigliatello

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“Abbiamo dimostrato, con grande responsabilità, che questa è una comunità che discute, ragiona. Una comunità che è capace di fare anche interventi forti: una delle questioni fondamentali però è che dovremmo imparare ad ascoltarci. Questa assemblea, comunque, è la migliore risposta a chi voleva fermare il confronto e il dibattito”.

È quanto afferma il segretario regionale Ernesto Magorno nel concludere i lavori della due giorni di assemblea regionale del Partito democratico che si è tenuta a Camigliatello. Un dibattito ricco ed articolato da cui parte l’impegno contro la ‘ndrangheta, da concretizzare al più presto con una proposta di legge regionale sull’istituzione di un codice etico, ma anche con l’impegno di ritrovarsi al più presto, a partire dalla festa regionale dell’Unità a Reggio Calabria.

Il segretario regionale ha ottenuto il sostegno dell’assemblea regionale tra gli applausi, sollecitati proprio per rimarcare la richiesta di una fiducia che arriva in maniera fragorosa, evidenziando in particolare: “Non sarò mai il segretario dei renziani. Questa che può sembrare una debolezza si rivelerà essere un punto di forza. In altre regioni ci sono dei segretari che non riescono a dialogare nemmeno nell’arcipelago della maggioranza, io dialogo con tutti e nemici non ne ho”.

Per la città di Catanzaro non possiamo rischiare: io sono preoccupato – ha dichiarato Magorno – ma non dell’attribuzione di responsabilità della eventuale sconfitta, ma perché vincere a Catanzaro non significa mettere la bandierina ma significa mandare a casa le lobbies, le stesse che combattono il presidente Oliverio alla Regione. Catanzaro è un crogiuolo di interessi che vanno sconfitti, questa è l’emergenza Catanzaro, Bisogna essere responsabili e sono felice che Enzo Bruno a Catanzaro e Sebi Romeo abbiano assunto con responsabilità le determinazioni che assumiamo su quelle federazioni. Dopo le dimissioni del segretario provinciale di Crotone, vanno individuate delle soluzioni: se ce ne sono valutiamole, altrimenti diversamente serve una assunzione di responsabilità del partito nazionale”.