La Guarimba Film Festival ad Oriolo per riportare la gente al cinema
C’è un nome oggi nel mondo del cinema che è sinonimo di sperimentazione di qualità, di modernità nel concepire la comunicazione che ha per minimo comune denominatore il fotogramma: quel nome è La Guarimba International Film Festival, curato dall’Associazione Culturale La Guarimba, collettivo di artisti internazionali.
L’evento ha nel suo nome il proprio destino concettuale: Guarimba è difatti una parola che per gli indios venezuelani significa “posto sicuro”, cioè un posto in cui l’arte e la cultura generano una visione capace di proteggere la bellezza dell’essere e della sua percezione visiva.
Giunta alla sua IV edizione, la prestigiosa manifestazione da quest’anno si lega all’Oriolo Cult Festival, nel contesto dell’iniziativa Guarimba on tour. Ben tre i giorni di programmazione, dal 1 agosto al 3 agosto che, nel suggestivo Teatro Porta San Giacomo (ex Mandragola) offriranno a tutti gli amanti dell’arte di Fellini e Akira Kurosawa proiezioni di fiction, documentari, animazione e performances estemporanee di pittura murale per i vicoli e nelle piazze del centro storico, confermando ancora una volta il ruolo del comune dell’Alto Ionio quale Casa delle Arti.
Tre giorni di riflessioni sul cinema-documentario e su alcuni nodi cruciali del nostro tempo, come quello relativo alla questione migratoria e alla necessità di ripensare il concetto di accoglienza, sotto una prospettiva che denoti la sua natura di risorsa, visione che funge da antidoto alla paura della concezione dell'altro come qualcosa apposto dal proprio sé!
Forte la natura internazionale dell’indirizzo programmatico dell’evento che prevede proiezioni di opere provenienti da numerose nazioni tra cui Iran, Francia, Germania, Spagna, Italia e Svizzera, il tutto senza perdere di vista l’importanza delle proprie radici culturali.
La gente al cinema e il cinema alla gente: questo il fine del Festival e del suo direttore artistico Giulio Vita. Tesa al conseguimento di questo scopo è la scelta di rendere omaggio nel contesto degli eventi al grande registra e documentarista Luigi Di Gianni, che tanto del suo lavoro ha dedicato all'intreccio tra ritualità pagana e cattolicesimo popolare nell'Italia del Sud.
Il passato e il presente dell’arte documentaristica che si incontrano, un evento site-specific che rappresenta un passo importante per il prosieguo del progetto di valorizzazione antropologica e artistica già avviato da tempo, dall’Assessorato alla Cultura nelle persona dell’Assessore Vincenzo Diego, con la costituzione del Centro Studi Calabro Lucano, la cui sede, Palazzo Tarsia, verrà ufficialmente inaugurata il 20 agosto, e del quale, proprio il maestro Luigi Di Gianni, è stato uno dei principali promotori e autori.
Ma La Guarimba non è solo cinema: anche l’arte grafica affermerà con forza la sua valenza, attraverso l’opera di Sara Fratini, illustratrice che arricchirà con un suo murales il già opulento patrimonio artistico di Oriolo, che si apre, ancora un volta, anche all’arte contemporanea. Una tre giorni che si propone come uno degli appuntamenti culturalmente più stimolanti dell’estate.