IV edizione del Festival La Valle Delle Storie: nel segno dell’erranza
Si inaugura lunedì 8 agosto, con tre laboratori di creatività dedicati ai bambini e ai ragazzi, e si conclude con La zattera della parola, un laboratorio sul linguaggio come veicolo di necessità intime, condotto dall’attore e regista Mauro Lamanna, il Festival “La Valle delle Storie”, giunto alla sua IV edizione.
Uno dei tre laboratori per bambini, “Incollo e scollo” è dedicato all’artista catanzarese Mimmo Rotella, nel decimo anniversario della morte e gli altri due “Per non perdere il filo” e “Magici assemblaggi” sono anche strettamente collegati all’arte contemporanea, all’informale e al riciclaggio.
“Centrato come sempre sul tema delle parole e delle immagini, quest’anno la prima giornata è nel segno dell’erranza” – dice Gianni Paone – “per rimanere coerenti con quello che la Biblioteca Errante e l’Associazione Terra di Mezzo fanno nel corso dell’anno. Scrittori e scrittrici calabresi nel cuore, ma internazionali nella loro scrittura e nel loro vissuto, tutti convinti che il Sud sia un valore, che il Sud abbia valore. Scrittori e scrittrici che, da erranti e da eretici, siederanno nei bar di Vallefiorita e ascolteranno le storie che la gente, piccoli e grandi, vorranno narrare loro. Ogni scrittore rielaborerà le storie ascoltate e ne nascerà un’antologia di racconti che per la prima volta trasformerà veramente Vallefiorita in una Valle delle storie”.
Dal 2013 il Festival rappresenta per l’Amministrazione Comunale di Vallefiorita, per gli organizzatori e per tutta la comunità, l’occasione per riprendersi un’eredità del passato che non può andare perduta. Come nella maggior parte dei paesi i nonni erano maestri nell’arte della narrazione e, grazie a loro, che in molti casi non sapevano leggere, ogni bambino poteva ascoltare storie e vivere emozioni.
“Ci piacerebbe in questa IV edizione rivedere le sedie impagliate davanti alle porte delle case, la gente seduta per le strade a narrare fiabe antiche, uomini e donne intenti a recuperare la memoria collettiva e ad aprire le porte ai Sogni”- dice Patrizia Fulciniti, che continua “Sono convinta che ognuno abbia dentro di sé almeno una storia degna di essere raccontata e continuo a pensare che, sea Monticchiello, un piccolo borgo della Val d’Orcia, popolato da abitanti-attori, un'intera collettività è riuscita a riconoscersi e realizzarsi attraverso l’esperienza del Teatro povero, allo stesso modo Vallefiorita potrebbe diventare, oltre che la Città dell’olio, il paese della poesia grazie ai suoi abitanti-scrittori. Sono certa che le antiche narrazioni qui sono numerose come i chicchi d’oliva e potrebbero agire da collante in una comunità dove i social network e l’individualismo,stanno minando valori fondamentali come la condivisione, la solidarietà, il senso di rispetto e giustizia.”
Gianni Paone aggiunge “Ci sarà una sorpresa la sera del 13 agosto. Sarà un modo per confermare che al centro della nostra attività, lunga un anno, ci sono sempre bambini e bambine,ragazzi e ragazze e che, grazie a loro, questa terra può trasformarsi e prendere il volo”.
Anche quest’anno ci sarà uno spazio dedicato alle mostre, con la personale di Rocco Bruno, artista informale vallefioritese di nascita e romano d’adozione che esporrà una ventina di lavori capaci di testimoniare la sua ricerca artistica. Il Sindaco Salvatore Megna dichiara “sono fiero dell’attività che abbiamo svolto nella passata consiliatura e auspico che l’inaugurazione di questa mostra, nonché il confronto con gli autori, i registi, gli imprenditori calabresi, invitati al Festival e nel corso dell’anno, alle numerose iniziative organizzate dalla Biblioteca, possa agire da stimolo per i più giovani. Perché possano comprendere il senso, l’orgoglio e la bellezza del sentirsi calabresi in una prospettiva universale.”
L’assessore alla cultura Giuseppe Mercurio ambisce a fare di Vallefiorita un luogo che possa attrarre turisti e studenti, per l’esperienza della Biblioteca da lui sostenuta con forza fin dall’inizio, e con altri centri d’interesse che la nuova Amministrazione andrà creando nel corso dei prossimi anni. “Primo tra tutti il sito della miniera di grafite. Ho personalmente condotto una ricerca che verrà presentata il 12 agosto, nella quale racconto la storia di ‘a grutta, come la chiamano gli anziani e della “fornace dei briganti”. Quello che mi è sembrato interessante è stato scoprire che la grafite è un minerale che serviva a diversi usi, conosciuta soprattutto per il disegno che sta tornando di moda perché i nuovi computer e smartphone, avrebbero sostituito al silicio il grafene, derivato dalla grafite.”
“Anche quest’anno” – continua Gianni Paone – “ci sarà la manifestazione Versi d’agosto, giunta alla sua VI edizione, che vedrà presenti i finalisti giunti da fuori regione per la Cerimonia di premiazione, e la Notte bianca degli illustratori: una striscia bianca larga un metro e venti e lunga oltre 100 metri che diventerà una strada di storie, su cui sarà possibile ricreare il mondo con pennelli e pennarelli, disegnando, dipingendo e scrivendo, lasciando la propria traccia e manifestando il proprio desiderio di cambiare.”
Negli eventi serali sono previste esibizioni di musica popolare, classica (il Quintetto di flauti Aulos del Magna GraeciaFluteChoir, 13 agosto)e pop-rock (La Casa dei Matti 14 agosto) con testi originali, per dare spazio ai giovani che compongono, studiano, improvvisano e preferiscono impegnarsi in maniera creativa piuttosto che omologarsi. Un Festival che non punta alla massa e non vuole essere un evento di nicchia ma si propone di valorizzare le differenze e l’originalità.