Struttura turistica cofinanziata con fondi pubblici, scatta la truffa: 20 denunce
20 persone denunciate con l’accusa di truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e per abuso d’ufficio e dichiarazione infedele “mediante l’utilizzo di elementi fittizi ed emissione di fatture per operazioni inesistenti”. Ora rischiano fino a sei anni di carcere mentre le società da loro rappresentate saranno raggiunte da sanzioni pecuniarie e interdittive, tra cui l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti e contributi oltre che alla revoca di quelli già ottenuti.
Questo l’esito di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Cosenza che ha eseguito dei controlli sul corretto utilizzo di risorse pubbliche stanziate attraverso i Contratti di Programma, piani progettuali che hanno lo scopo di favorire gli effetti positivi sull'apparato produttivo attivando nuovi impianti e creando nuova occupazione.
Nel corso dell’attività i militari hanno concentrato l’attenzione su un progetto di circa 800 mila euro, ideato da un società operante nel cosentino, per la realizzazione di una struttura turistica cofinanziata con risorse nazionali e regionali. È così che le investigazioni avrebbero messo in evidenza l’utilizzo di fatture false a fronte della dichiarata effettuazione di lavori in cantieri risultati però sequestrati, e quindi non realmente realizzati.
“In una Regione come la Calabria, con problematiche legate alla carenza di occupazione e di servizi - ribadiscono le Fiamme Gialle - il corretto utilizzo delle risorse pubbliche è una delle priorità per il benessere dei cittadini e, per questo motivo, l’azione di tutela e controllo della Guardia di Finanza operante in tale territorio, continuerà ad essere incessante, contrastando ogni forma di irregolarità”.