Il senatore Della Vedova a Gratteri, “il proibizionismo sulla cannabis ha fallito”
Parla di proibizionismo il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, promotore dell'intergruppo Cannabis Legale e lo fa dagli spazi del social network Facebook, esprimendosi anche contro la posizione proibizionista del magistrato Nicola Gratteri .
"Il proibizionismo sulla cannabis ha fallito da tutti i punti di vista e genera illegalità. Chi lo difende non fa i conti con la realtà. – così si esprime Della Vedova – Il magistrato Gratteri ha ribadito la sua posizione proibizionista sulla cannabis: non e' una novità e, per dirla tutta, Gratteri almeno è coerente, avendo più volte detto che bisognerebbe proibire anche il consumo di alcool e tabacco, droghe legali che fanno molti più danni socio-sanitari".
"Però, ci consenta il magistrato, tra le tante, due obiezioni. – continua il senatore – La prima: Gratteri afferma oggi in un'intervista che la quota del giro d'affari della cannabis sarebbe 'ridicola', intorno al 5% del totale del traffico. Possiamo sapere quale sia la fonte di questi dati? Perché a noi, che cerchiamo di studiare e approfondire al meglio la questione da qualche decennio risultano dati assai diversi. – sottolinea Della Vedova – Come quelli forniti dalla DNA, ad esempio, che però non utilizzeremo per evitare di alimentare polemiche".
"Peraltro – aggiunge Della Vedova – le stime danno il mercato di hashish e marijuana in aumento. A questo si deve aggiungere che, a differenza delle altre sostanze, sempre più la criminalità organizzata controlla tutta la filiera, gestendo le piantagioni illegali di cannabis: i narcos in casa, dunque. Un fiume di denaro 'cash' tutt'altro che 'ridicolo' e che alimenta la corruzione e inquina l'economia legale. La seconda obiezione: dice Gratteri che in una democrazia compiuta non si può pensare di rendere accessibili sostanze dannose per i cittadini. Al di là dell'impianto proibizionista generalizzato e delle sue conseguenze - conclude Della Vedova - per Gratteri Stati Uniti, Canada o Svizzera non sono forse democrazie compiute?".