L’associazione Anassilaos ricorda Aldo Moro

Reggio Calabria Attualità
Aldo Moro

A cento anni dalla nascita, avvenuta a Maglie (Lecce) il 23 settembre del 1916, l’Associazione Culturale Anassilaos e la Sezione Giovanile del Sodalizio rendono omaggio ad Aldo Moro (1916-1978) con un incontro sul tema “L’Uomo, lo Statista, il Martire” che si terrà martedì 30 agosto alle 21,00 presso la Sala di San Giorgio al Corso con la partecipazione della figlia dello statista Agnese Moro.

Condurrà il Presidente di Anassilaos Stefano Iorfida. Introdurrà Tito Tropea, Presidente Anassilaos Giovani. Interverranno Antonino Romeo, studioso attento alle vicende della storia contemporanea del nostro Paese e Antonino Spadaro, ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Già in precedenza l’ Associazione Anassilaos aveva ricordato la figura di Aldo Moro. Alla cui memoria il Sodalizio aveva conferito un riconoscimento ritirato dalla figlia Agnese Moro.

Il centenario della nascita offre adesso l’opportunità di ritornare sulla figura dell’uomo, dell’esponente politico e di governo che tanti importanti incarichi ricoprì e, infine, di riflettere su Aldo Moro martire, vittima di un azione terroristica brutale, sia nell’agguato di Via Fani che costò la vita agli uomini della sua scorta che nel suo assassinio che non mancò di una sua lucida spietatezza politica, forse anche di matrice internazionale, dal momento che rapire e poi uccidere Aldo Moro significò eliminare una delle poche – se non la sola – personalità - forse con l’eccezione di Enrico Berlinguer - che aveva ben chiari gli obiettivi politici da perseguire per fare dell’Italia una moderna democrazia in cui l’alternanza al Governo del paese di schieramenti politici, con visioni ideali e programmi diversi, ma uniti da una comune visione dei valori democratici, potesse “sbloccare” un sistema politico inceppato dalle vicende interne e internazionali del dopoguerra (Guerra fredda) che provocava, pur nella sua apparente stabilità, un ristagno economico e sociale e alimentava, a tutti i livelli, quel sistema corruttivo che di lì a pochi anni avrebbe travolto la cosiddetta prima Repubblica, seminando caos e instabilità, senza peraltro risolvere – ed è cronaca dei nostri giorni – il problema della corruzione per combattere la quale è stata addirittura istituita una speciale Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC).