Polemica su gruppi azione costiera. Niglia: “nessuna delibera di adesione al Gac”
«Non ho emesso nessuna delibera di adesione al cosiddetto “Gac dello Stretto”, né in qualità di presidente della Provincia di Vibo Valentia né in quella di sindaco del Comune di Briatico». È chiara e perentoria la risposta del presidente della Provincia di Vibo, nonché sindaco di Briatico Andrea Niglia, agli esponenti del Gruppo di azione costiera “Costa degli Dei” (che ha pertinenza inerente lo sviluppo marittimo e costiero nel litorale compreso tra Nicotera e Nocera Terinese) che, attraverso un comunicato stampa, lo hanno accusato di aver aderito ad un nuovo Gac che, secondo l’ultima pianificazione regionale del settore, si estende da Melito Porto Salvo a Pizzo.
«Per quel che mi riguarda, tenute in debita considerazione le funzioni e le competenze degli Enti che ho l’onore e l’onere di amministrare, continuerò ad agire nell’esclusivo interesse della comunità e del territorio che rappresento. Mi sorge il dubbio invece che, a volte, si sollevino determinate questioni non spinti da nobili intenti ma - evidenzia il presidente della Provincia - per preservare postazioni di consulenza e quindi di profitto personale, di cui spesso in questa nostra regione si è abusato gravando sui bilanci della Pubblica amministrazione. Non riesco a comprendere, poi, - aggiunge Andrea Niglia - perché il professore Roberto Minervini, dal suo studio romano, scelga l’Amministrazione provinciale come bersaglio dei suoi attacchi. Per quanto ne so, la Regione Calabria, anche sulla base delle poche risorse finanziarie che il Ministero ha messo a disposizione per le Flag, ha istituito quattro macro aree, ovviamente tenendo conto dei limiti territoriali imposti dalla Unione Europea, che prevedono nel nostro caso la sovrapposizione delle aree di competenza degli ex Gac, “Costa degli Dei” ed “Area dello Stretto”. È ovvio che bisognerà tenere conto di questo e che l’Amministrazione provinciale, che comunque ancora non ha deliberato a riguardo, dovrà prendere in considerazione l’ipotesi di piano di sviluppo di quest’ampia area costiera che va da Melito Porto Salvo a Pizzo, senza sterili campanilismi ma solo ragionando sulla bontà delle proposte e sulla reale fattibilità di tale pianificazione. Ciò naturalmente - conclude il presidente Niglia - nell’interesse delle filiere produttive della pesca costiera della nostra zona e non di quei consulenti tecnici che, ispirati da famelici appetiti, non onorano la propria categoria».