Lamezia: riunione Uil Fpl su situazione arpacal

Catanzaro Attualità

Giovedì 4 novembre 2010, nei locali dell’Hotel Lamezia di S. Eufemia - Lamezia Terme convocata dalla Segreteria Regionale UIL-FPL si è svolta l’assemblea degli iscritti e dei lavoratori dipendenti dell’Arpacal. La riunione è stata aperta dall’intervento del Segretario regionale della UIL-FPL, Raffaele Gentile, che ha illustrato i punti salienti della discussione, i principali problemi in gioco in questo periodo, ed ha fermamente smentito la notizia, diffusa strumentalmente, secondo la quale alla riunione di giovedì 28 ottobre u.s., convocata da CISL e CGIL, il sindacato UIL-FPL non avesse partecipato solo per disguidi organizzativi. Nessun disguido c’è stato, perché il Sindacato UIL-FPL ha semplicemente non aderito all’iniziativa non condividendone l’ordine del giorno. Gentile, ha ribadito gli auguri di buon lavoro al neo Commissario ed ha ricordato le determinazioni assunte dal Consiglio Regionale nella seduta del 4 Agosto 2010 circa le funzioni di Arpacal, titolare di una stringente connotazione pubblicistica, di competenza tecnico-scientifica e di autonomia gestionale quale soggetto pubblico di controllo e di terzietà, inserito in un sistema a rete nazionale in materia di tutela ambientale e dopo una lunga e dettagliata discussione, alla quale sono intervenuti Dirigenti e dipendenti con interventi mirati ai problemi posti all’ordine del giorno, l’assemblea ha approvato all’unanimità il presente documento evidenziato per punti:

DOCUMENTO FINALE

Bilancio

In Giunta regionale, secondo quanto riferito dalla stampa locale, sarebbe stato approvato il bilancio 2010, fermo da quasi cinque mesi al competente settore della Regione, con delle riserve – tra cui la famosa contestazione dei 6 milioni di euro “vedo e non vedo” dalla Sanità. Quel che sorprende è non solo il ritardo con il quale l’Agenzia è stata presa in considerazione dalla Giunta per il Bilancio, strumento vitale per le attività d’istituto, ma che il documento è stato trasmesso al Consiglio regionale con le riserve anzidette perché faccia quanto di sua competenza. Di tutto ciò non risulta che queste riserve siano state comunicate all’Agenzia formalmente, men che meno che il Presidente Scopelliti – quale presidente dell’organismo abbia convocato, appunto, il Comitato d’Indirizzo dell’Agenzia per comunicare tali contestazioni all’organo che , nel marzo scorso, l’aveva approvato unitamente al piano delle attività 2010. Sta di fatto che, al momento, senza bilancio l’Agenzia non è in grado di operare. Arpacal nel sistema delle Agenzie Nazionali L’attacco concentrico contro l’Arpacal, da parte di chi l’annovera tra gli enti superflui e costosi per la Regione, forse perché si vuole accreditare come “tagliatore di rami secchi professionista”, dimostra ancora una volta, dopo il tentativo di eliminare l’Agenzia del 4 Agosto scorso, che la Regione disconosce completamente il panorama normativo nel quale l’Agenzia calabrese si pone: l’Arpacal è nata non per gentile concessione dei governanti regionali calabresi del 1999, ma perché obbligatorio passaggio legislativo a livello regionale di una legge quadro nazionale che ne imponeva l’istituzione, sotto il coordinamento a rete dell’allora APAT oggi ISPRA. Nonostante il fallito tentativo, l’Arpacal continua a rimanere nel sistema delle Agenzie ambientali italiane, con degli obblighi e dei diritti – connessi al ruolo di istituto – che nessuno potrà modificare a colpi di leggine arruffate e “pseudo taglia costi”, se non il Parlamento italiano nell’ambito di un più ampio riassetto delle competenze. Quelle competenze che la Giunta dimentica di aver assegnato, in autonomia, nel 2002, con la legge regionale nr. 34, con la quale, nell’ambito del trasferimento delle deleghe agli enti territoriali, assegnava all’Arpacal specifiche competenze in materia ambientale, in aggiunta a quelle già importanti assegnate dalla legislazione nazionale. Accreditamento, dopo l’opportuna messa in qualità, dei laboratori. Occorre con urgenza e priorità attivare le procedure di legge sia per la messa in qualità dei laboratori che per il conseguente accreditamento formale per evitare di inficiare l’autorevolezza dell’Arpacal soprattutto nelle ipotesi in cui i referti di laboratorio diventino documenti probatori in procedimenti giudiziali. Capacità dell’Agenzia di agire sul mercato Occorre assolutamente promuovere la firma degli accordi di programma con il sistema degli enti locali – previsto nella legge istitutiva dell’Arpacal e mai realizzata dalle Giunte regionali – affinché i rapporti che Agenzia intrattiene con Asp ed Enti Locali siano regolamentati, soprattutto relativamente agli interventi che dovrebbero essere monetizzati al fine di rimpinguare le risorse. Molti servizi tematici, a parte gli interventi cosiddetti obbligatori, spesso operano per i Comuni senza nulla pretendere, determinando costi industriali per l’Agenzia (ore uomo, materiale, etc.) che nessuno, al momento, rifonderà. La stessa quota del Fondo Sanitario Regionale, che la Regione deve erogare ad Arpacal, fissata all’1% e mai andata oltre lo 0,47%, non rappresenta la rifusione di quelle spese. Occorre, quindi, fare applicare il tariffario – dopo gli accordi di programma e con tariffe concordate – anche agli Enti locali oltre che ai privati. Distaccati funzionali / Verifica effettiva copertura dei posti Il Presidente della Giunta Regionale, nell’incontro del 4 agosto scorso, prometteva ordine e disciplina, oltre che rendere note diverse “porcherie”. Sinora nulla è cambiato, anzi. Basti pensare che i famosi “distaccati funzionali” alla Regione continuano a rimanere e, quelli che hanno pensato l’1 settembre scorso di tornare in Agenzia, sono stati “democraticamente” obbligati a tornare alla Regione visto che, a detta degli uffici dell’Assessorato alle attività produttive, sono essenziali alle attività dei settori/servizi coinvolti. Contratto Decentrato E’ necessario che si inizi sin da adesso a lavorare ai fini della predisposizione di una piattaforma per il CCDI anno 2011 da presentare alla parte pubblica; ciò al fine di evitare tutte le negatività connesse ad una contrattazione fatta a consuntivo. Uno dei vantaggi, peraltro, di una contrattazione fatta all’inizio dell’anno è proprio quello di valutare la possibilità di predisporre progetti obiettivo e/o piani di attività sulla base delle esigenze delle diverse aree tematiche e dei servizi esterni, condizioni essenziali per rimanere in linea con i nuovi dettati che le Leggi Brunetta e Tremonti (D.Lgs. 150/09 e L.122/10) dichiarano imprescindibili per avere una contrattazione decentrata rispettosa delle nuove regole, e quindi applicabili. Occorre che il contratto integrativo, inoltre, preveda una preventiva pesature delle strutture previa regolamentazione dei criteri per l’assegnazione delle posizioni organizzative. Dirigenza Occorre rendere esecutivo quanto stabilito dall’articolo 4, commi 2 e 3 e 4 del D.Lgs 165/2010, che prevede l’assegnazione delle responsabilità ai dirigenti così come una gestione autonoma delle loro prerogative. Solo così è possibile individuare pesi e responsabilità oggettive e certificabili. Ridefinizione dei ruoli e delle competenze dei Dipartimenti, dei Centri Funzionali Strategici e dei Centri di Eccellenza Necessità di ridefinire ruoli e competenze dei Dipartimenti e dei CFS – CE per evitare commistioni e sovrastrutture, con il risultato di rendere oggettiva ed organica la pesatura delle singole strutture dirigenziali e conseguentemente gli incarichi dei Dirigenti che, si rammenta, sono scadute dal 31/12/2008. Piano di Formazione del Personale A seguito della definizione della nuova struttura organizzativa, degli incarichi dirigenziali e della formale assegnazione delle risorse umane nei Dipartimenti e nei servizi, necessità di approvare ed attivare il dovuto piano di formazione del personale, previa copertura del bisogno finanziario conseguente.