Lamezia, lezione dei tecnici Arpacal all’istituto Comprensivo di S. Eufemia
Grande entusiasmo all’Istituto Comprensivo di Sant’Eufemia Lamezia con ragazzi delle prime e terze classi della media, per la giornata di sensibilizzazione, educazione e formazione sui temi della sostenibilità organizzato dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal). A dare il benvenuto all’iniziativa sono state la dirigente dell’Istituto Comprensivo, prof.ssa Fiorella Careri e la dott.ssa Teresa Benincasa dell’Ufficio Comunicazione dell’Agenzia.
“La giornata rientra nel ciclo di lezioni di educazione ambientale che l’Agenzia svolge costantemente nel territorio calabrese – asseriscono le referenti del servizio di educazione ambientale la dott.ssa Antonella Federico e la dott.ssa Claudia Morabito”. L’iniziativa che il dirigente scolastico e la dott.ssa Benincasa hanno scelto di orientare con particolare attenzione ai comportamenti dei più giovani sull’utilizzo responsabile degli apparecchi elettronici e dei cellulari, ha registrato l’interazione vivace dei ragazzi favorendo l’intento di riuscire proprio attraverso le scuole a creare quel circuito virtuoso per sviluppare una coscienza ambientale che incida sui comportamenti del vivere quotidiano che, a loro volta, determinano effetti sull’ecosistema e la salute umana.
“L’ambiente non è più solo un vincolo, ma una grande opportunità – ha spiegato il tecnico Michele Folino Gallo, del servizio Suolo e Rifiuti del Dipartimento di Catanzaro - se si considerano nelle analisi parametri come la qualità del benessere, l’innovazione e gli impatti sociali e occupazionali positivi che essa produce”.
La politica del consumismo, la moda nel produrre materiali usa e getta, la continua ricerca di cose nuove e diverse hanno portato il nostro paese ed il territorio in cui viviamo ad una crescita culturale e soprattutto ad un diffuso e apparente livello di benessere a scapito, purtroppo, dell’ambiente a causa della crescita esponenziale, a sua volta, della produzione dei rifiuti, di ciò che spesso “non ci piace più” perché non è di moda. La lezione alla scolaresca ha sollecitato preziose riflessioni su come ridurre la produzione dei rifiuti, l’importanza della raccolta differenziata "porta a porta" che i piccoli cittadini conoscono per essere residenti nella zona lametina maggiormente virtuosa poiché interessata dal sistema di raccolta; la mobilità urbana e altri pratici consigli sulla riduzione del consumo della risorsa acqua e il riutilizzo di alcuni oggetti e materie prime: una qualunque borsa capiente anche vecchia al posto di quella in plastica per andare a fare la spesa, le bottiglie in plastica dei detersivi si possono riempire presso i distributori automatici di sapone e anche la bottiglietta dell’acqua che ci portiamo ogni mattina a scuola può essere nuovamente riempita come se fosse una piccola borraccia.
Una riflessione animata dal tecnico Domenico Curcio, del Servizio Aria del Dipartimento di Catanzaro e molto condivisa dai ragazzi, ha riguardato inoltre il tema della mobilità e la necessità di muoversi con il trasporto pubblico per andare al lavoro, a scuola e durante il tempo libero: “ è una scelta sostenibile che migliora la qualità dell’aria che respiriamo, diminuisce il traffico, lo smog delle nostre città e riduce le spese che ogni persona e famiglia deve sostenere per il mantenimento di ogni mezzo privato e le spese che la natura deve effettuare per mantenere un suo equilibro”. Queste le conclusioni dei ragazzi coadiuvati dal personale docente che insieme alla dirigenza scolastica e il sostegno pratico della prof.ssa Pina Nicastri ha reso possibile l’incontro. Sul cammino della coscienza ambientale tra i banchi di scuola l’Istituto si conferma una avanguardia, avendo istituito per il prossimo anno un modulo multidisciplinare specifico che riguarda le tematiche ambientali. Gruppi di studenti particolarmente interessati potranno fare visita presso i laboratori Arpacal nella sede centrale di Catanzaro e sperimentare il cuore delle attività tecnico-scientifiche dell’agenzia. “Il principio di responsabilità che abbiamo nei confronti delle generazioni future, dei nostri figli, ci impone di agire per proteggere la salute dell’ecosistema – ha concluso la dirigente Careri – e rafforzare nelle generazioni future un sapere scientifico al servizio dei diritti\doveri di cittadinanza in cui rientra l’ambiente e la salute umana”.