Studenti Itis Chiaravalle nei laboratori Arpacal
Le tecniche di campionamento e analisi nei laboratori chimici, il monitoraggio dell’aria con centraline poste sui mezzi mobili nonché l’uso del misuratore di biogas portatile sono stati al centro del secondo incontro che i ragazzi delle quinte classi dell’istituto tecnico industriale “Enzo Ferrari” di Chiaravalle Centrale (CZ) hanno avuto con i tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal). Le giornate formative rientrano nel progetto PON “Le(g)ali al Sud: un progetto per la legalità in ogni scuola". Questa volta, dopo il primo incontro nei locali dell’istituto scolastico, la seconda lezione si è svolta, sabato scorso, nei laboratori del Dipartimento provinciale Arpacal situati a Catanzaro Lido. I ragazzi - accompagnati dai professori Rocco Caccamo, Giovanni Casadonte e Pietro Sinopoli – sono stati accolti dalla Dr.ssa Claudia Morabito che li ha guidati nei diversi incontri previsti nella giornata formativa. Il primo a spiegare come funzionano i laboratori chimici, quali procedure vengono applicate e su quali matrici ambientali si opera, è stato il Dr. Francesco Maria Russo, dirigente del laboratorio chimico del Dipartimento di Catanzaro dell’Arpacal.
Il referente del Servizio tematico Aria, Domenico Curcio, ha invece illustrato ai ragazzi del “Ferrari” di Chiaravalle le tecniche e gli strumenti adoperati dall’Agenzia per monitorare i principali fattori inquinanti dell’aria. Curcio ha spiegato come la concentrazione di inquinanti nell’aria dipenda sia dalla quantità di sostanze emesse dalle diverse sorgenti, e sia dalle condizioni meteo-climatiche che possono favorirne o meno la dispersione. Curcio ha, inoltre, spiegato alla scolaresca la distinzione fra inquinanti primari e secondari: i primari sono generati direttamente dalle attività umane (monossido di carbonio, biossido di zolfo, ossidi di azoto, polveri sottili, benzene), mentre i secondari si originano per effetto dell’irraggiamento solare in presenza di inquinanti primari. I ragazzi hanno avuto la possibilità anche di entrare dentro il mezzo mobile dell’Arpacal, dotato di tutte le attrezzature scientifiche necessarie per monitorare l’aria, studiando “in diretta” come avviene un monitoraggio. L’ultimo passaggio della giornata formativa è stato curato dal tecnico Vincenzo Tarsia, che ha spiegato ai ragazzi le funzioni e l’operatività del misuratore di biogas portatile per misurare l’Ossigeno (O2), il Metano (CH4) e l’Anidride Carbonica (CO2). Tarsia ha illustrato il vasto campo di applicazioni dello strumento, che si applica in particolare per la misura di biogas in discariche RSU, impianti di cogenerazione e depuratori. Per questo progetto formativo, l’Arpacal ha designato come tutor il dirigente del Servizio Suolo e Rifiuti del Dipartimento provinciale di Catanzaro, Dr. Clemente Migliorino.