Fnasla-Cisal: inverno alle porte, Servizio di sorveglianza idrografica stenta a partite
“Siamo quasi giunti alla prossima stagione invernale e, nonostante le prime avvisaglie autunnali dovute alle abbondanti piogge che si sono abbattute sulla nostra Regione, dobbiamo registrare che il Servizio di Monitoraggio e Sorveglianza della rete Idrografica Regionale per come sviluppato dalla normativa Nazionale anche in materia di Presidi Idraulici (R.D. 523/904, R.D. 2669/1937, Legge 183/89, D.P.C.M., D.Lgs.152/2006 e, s.m.e.i.) stenta a decollare”.
Esordisce così in una nota Gianluca Persico della Segreteria Regionale della Fnasla-Cisal spiegando che più volte la stessa Sigla aveva “richiesto nel corso di questi anni, con le G.R. che si sono susseguite, la corretta applicazione delle norme ai fini della “prevenzione” in modo da sviluppare il Servizio in sintonia con le altre Regioni Italiane. Senza dimenticare che dopo la Regione Liguria, siamo la Regione con il più alto rischio Idrogeologico.
Come Organizzazione sindacale, “fin dall’istituzione del servizio emanata in via “Provvisoria” – prosegue - a seguito dell’emanazione della L.183/1989, abbiamo segnalato la necessità di un corretto “inquadramento” del Personale che era stato reclutato con apposito “concorso pubblico” esperito ai sensi della L.R.31/2009 e, s.m.e,i. bandito ai sensi delle normative nazionali in tema di concorsi pubblici”.
“Tale situazione di confusione – aggiunge Persico - era stata segnalata all’indomani dell’immissione in servizio del personale, avvenuta a seguito della citata L.R. 31/2009 modificata con la L.R.52/2009 con l’approvazione della Delibera 330/2010 “AFOR” che stabiliva, a giusta ragione, l’inquadramento del personale nel Profilo Giuridico ed Economico “B” del CCNL “Regioni ed Autonomie Locali”. Per ragioni che non comprendiamo, il personale in oggetto, è stato inquadrato nel IV ° livello del Contratto Forestazione”.
“Gli atti successivi emanati dalla Regione Calabria – sostiene ancora il rappresentante della Fnalsa - indicavano chiaramente l’evoluzione del Servizio passato con la L.R. 25/2013 in Capo ad Azienda Calabria Verde con esplicita indicazione sulla necessità di trasformare il “CCNL” per sviluppare secondo normativa vigente il servizio in oggetto (Delibera di G.R.301/2013 e Atto Aziendale Calabria Verde”). Attualmente, considerata la natura del CCNL non adeguata al resto delle Regioni, il Servizio, per ovvie ragioni, non può garantire nemmeno il Primo livello della Delibera, la quale prevede l’attivazione graduale dei presidi su quattro livelli di operatività, di cui, il livello “A” (Monitoraggio del rischio idraulico), di immediata attuazione”.
“Quanto sopra – continua - era stato più volte segnalato all’Azienda Calabria Verde fin dalla sua nascita e di recente sono state inviate richieste di incontro a cui non è stato data alcun seguito. Per tale ragione, come O.S. tenuto conto dell’importanza della “Prevenzione” e della “Programmazione “ messa in atto dall’attuale G.R. in materia di “Dissesto Idrogeologico” anche attraverso una “Progettazione Comunitaria”, chiediamo al Governatore Oliverio, quali misure intende adottare affinché tale servizio possa essere sviluppato in modo “coerente” rispetto alle citate normative nazionali e degli atti successivi emanati dalle G.R. nel corso degli anni tenuto conto che le altre Regioni, correttamente, hanno stipulato CCDI inserendo le figure previste – conclude Persico - considerando il Servizio Pubblico Essenziale ai sensi della L.146/1990 come Servizio di “Protezione civile ai sensi della L.225/1992”.