Settembre Rendese, al via sezione cinema
Luci spente in sala sabato al Santa Chiara: nel cinema del borgo antico partiranno infatti gli appuntamenti con la settima arte proposti dal cartellone del Settembre Rendese.
Si comincia con la rassegna dedicata al connubio tra cibo e cinema che, di sicuro, soddisferà i palati dei cinefili e non solo. Alle 19.30, nello spazio antistante il Santa Chiara, un aperitivo proposto dallo staff de "I capricci di Arintha" introdurrà alla visione del film.
Curato dall'associazione I Cinepresi il programma di eventi inizia con “Chef-la ricetta perfetta” il 17 alle 20 film scritto, diretto, prodotto ed interpretato da Jon Favreau.
La commedia, vincitrice del premio del pubblico al Tribeca Film Festival nel 2014, vanta nel cast nomi del calibro di Dustin Hoffman, Scarlett Johansson, Robert Downey Jr. e Oliver Platt.
Domenica 18 la rassegna si concluderà con il "Il sapore del successo” pellicola diretta da John Wells e scritta da Steven Knight.
"Il cinema Santa Chiara -ha affermato l'assessora Marina Pasqua- è parte integrante del progetto di rivalutazione del cento storico portato avanti in questi due anni dall'amministrazione Manna. Si colloca a pieno titolo come fulcro delle attività programmate attraverso il progetto di "Fare Rende" e che vede proprio nella settima arte una delle attività culturali attraverso cui muovere l'economia. Alla luce della rinascente Film Commission e della già avviate collaborazioni con il Dams dell'Università della Calabria e il comitato Matera 2019 vediamo un futuro promettente per la nostra terra.".
Parte il 21 settembre e si snoderà nell'arco di quattro serate, "La tela e lo schermo", l’originale rassegna cinematografica dedicata al complesso rapporto tra le arti visive e il cinema. La manifestazione, - giunta alla sua terza edizione - ideata da Giuseppe Scarpelli e realizzata dal Cineforum Falso Movimento, rappresenta uno degli appuntamenti culturali più interessanti del Settembre Rendese.
"La sinergia creata con Roberto Bilotti e il museo Bilotti -ha affermato l'assessore Vittorio Toscano- ha portato Rende a poter ospitare eventi di grande spessore. Grazie alla collaborazione, poi, con l'associazione Falso Movimento siamo riusciti a creare una rassegna che del connubio tra arte e cinema fa la sua cifra con risultati e riscontri lodevoli.".
Si comincia, dunque, mercoledi 21 settembre alle ore 21,00 con Shirley: Visions of Reality di Gustav Deutsch. Filmmaker, architetto e artista sperimentale, l’austriaco Deutsch sceglie di ricreare tredici quadri del pittore americano Edward Hopper per raccontare - dal 1931 al 1965 - i grandi eventi che hanno segnato la storia d'America, dalla Grande depressione fino alle campagne per i diritti civili, passando per la seconda guerra mondiale, il maccartismo e i conflitti razziali. Shirley: Visions of Reality è un film sperimentale, più imparentato con la pittura, da cui si muove, che con il cinema inteso come arte del movimento. Una cavalcata nel realismo di Hopper, nella sua immobilità, nel domestico di scorci gelati, nella loro assordante desolazione resa poeticamente dalla fedelissima fotografia di Jerzy Palacz. Il film verrà introdotto da Bruno Di Marino, docente di Teoria e Metodo dei Mass Media presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Si prosegue giovedi 22 settembre con El artista di Mariano Cohn & Gastón Duprat.
Il film riesce nella non facile impresa di raccontare, con intelligente ironia, il mondo odierno dell’arte, includendovi la questione della critica e la concezione dell’artista in un panorama culturale come quello contemporaneo, nel quale la definizione di autore e l’attribuzione stessa dell’opera d’arte diventano sempre più problematici. La serata sarà introdotta dallo storico del cinema Ugo G. Caruso.
“La tela e lo schermo” riprende mercoledi 28 settembre dedicando il suo terzo incontro all'artista spagnolo Antonio Lopez Garcia definito come “il più grande dei pittori realisti” da Robert Hughes del “New York Times”. Per questo pittore, Giuseppe Scarpelli ha scelto El sol del membrillo diretto dallo spagnolo Victor Erice, un film di silente bellezza sulla contemplazione artistica della realtà. Tra i lungometraggi diretti da Erice, è questo il più singolare e prezioso, situato in un territorio non precisabile a metà strada tra documentario e finzione. Nell'opera del suo amico pittore, Erice rintraccia i momenti fondanti che scandiscono ogni creazione artistica: la scelta del soggetto, l'amore profondo per esso, la ricerca di un punto di osservazione, la possibile incompiutezza dell'opera. Per l'arte è impossibile imitare la vita, non resta quindi che elaborarne una visione altra. Premio della Giuria e premio FIPRESCI al Festival di Cannes. L’ultimo appuntamento giovedi 29 settembre è organizzato in collaborazione con Roberto Bilotti ed il Museo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese di Roma.
Verrà proiettato The Great Museum di Johannes Holzhausen. Il film si interroga su quanto lavoro ci sia dietro all’allestimento di una mostra e ce lo racconta fin nei minimi particolari, svelando tutti i retroscena della gestione di un grande museo come il Kunstshistoriches Museum di Vienna. Con un’indagine metodica e rigorosa in cui si osserva, non senza una certa dose di ironia, il lavoro quotidiano che ogni figura professionale è chiamata a fare, il regista Holzhausen cattura giochi di luce, riflessi e sfumature che rendono ancora più suggestive e perfette le opere che nel museo vengono conservate e preservate da un inesorabile logorio. Il film ha ricevuto il Caligari Award Screening, un premio speciale per documentari, alla 64esima Berlinale. Ad introdurre la serata ci saranno Marina Mattei, Curatrice archeologa dei Musei Capitolini e Gianluca Covelli - curatore museale.