Tf Leggere&Scrivere, si discute di informazione
La Calabria conquista le pagine delle testate nazionali soprattutto per la cronaca. Morti, mafia e delinquenza. Eppure la regione ha molto da offrire, oltre a deprecabili fatti di nera.
Maurizio Bonanno, Filippo Veltri e Arcangelo Badolati si sono confrontati sul tema dell’informazione al Sud. Nelle sale di Palazzo Gagliardi, nell'ambito del Tf “Leggere&Scrivere”, si è discusso del modo di raccontare i fatti da parte degli addetti ai lavori: «Come la notizia si presenta, - specificherà Bonanno - può fare la differenza».
Colpa dei giornalisti? Veltri ha specificato: «Le positività ci sono sempre state. Il punto è che queste ultime faticano a reggere il quadro perché non fanno “rete”. Il racconto delle cose deve essere onesto, non enfatico. A fianco di queste positività, abbiamo una terra contrassegnata da tante negatività». Il giornalista ha quindi parlato di “Etica della responsabilità e del dovere che sta prima del racconto”. Un valore che si tende a considerare dopo, a cui non siamo abituati.
Ma non solo. Attualmente, le prospettive dei giovani, appaiono inesistenti : «Tre generazioni – ha aggiunto Veltri - sono tagliate fuori dal mercato del lavoro. E in più tratti della società calabrese non sono garantiti i diritti essenziali, a partire dal diritto alla salute». Onestà intellettuale nel raccontare le notizie, “raccontare le cose per come stanno”, questa la ricetta per poter fare correttamente informazione.
Altra parentesi, suggerirà Bonanno, ha riguardato i nuovi mezzi di comunicazione. La notizia in queste circostanze viene “depurata” nel giro di pochissimo tempo: «Oggi l’informazione si muove in tempo reale – ha rimarcato Badolati - non possiamo fare a meno di rapportarci ai nuovi mezzi di comunicazione. Importantissimi, veloci, mondiali ma a volte senza alcun controllo».
Emerge la complessità di una regione fuori dagli stereotipi e dai luoghi comuni: «Le notizie vanno date fino in fondo, la verità – conclude Badolati - è sacrosanta».