Nuccio Ordine al Festival Leggere&scrivere: “l’esperienza formativa difende dai falsi valori”

Vibo Valentia Attualità

Un Nuccio Ordine a tutto campo, oggi, al festival Leggere&Scrivere 2019 di Vibo Valentia. Dalla “buona scuola” ai sovranismi del terzo millennio fino al mito di Teseo, il professore dell’Università della Calabria è tornato quest’anno a palazzo Gagliardi per presentare “Gli uomini non sono isole. I classici ci aiutano a vivere” (La Nave di Teseo 2018).

“La battaglia più importante per i professori – ha detto Ordine alla platea di giovanissimi – è far capire agli studenti che i classici si leggono non per passare gli esami o per prendere un ‘pezzo di carta’ ma per comprendere la vita. Chi vive nel mondo scolastico – ha continuato – sa che il tema dominante della società è rispondere ai parametri della velocità, della utilità, delle competenze. Tutto il sistema mercantile e commerciale che pervade la nostra vita sta dominando anche il mondo della scuola. Siamo abituati a fare ogni cosa nella nostra vita per i soldi”.

Secondo Ordine, “il compito principale dei docenti è trasmettere il messaggio che l’esperienza formativa ti difende dai falsi valori. Puoi avere un conto in banca straordinario ma essere un delinquente”. Ha criticato poi la riforma del sistema scolastico promossa dall’ex premier Matteo Renzi: “La Buona scuola? Istituti e atenei hanno subito tagli massacranti in questi anni ma si è deciso di investire un miliardo di euro per acquistare computer e tablet. Se non hai un buon professore la tecnologia non serve a nulla, si poteva investire questa somma per formare i professori. Sono loro che ci cambiano la vita, penso ad Albert Camus che quando ricevette il premio Nobel per la Letteratura pensò subito di scrivere una lettera al suo professore delle scuole medie per ringraziarlo”.

Ordine ha commentato anche l’espansione dei sovranismi di Le Pen, Salvini, Bolsonaro, Trump. Che con i loro slogan identitari avrebbero “incendiato” il clima politico globale. Un pensiero a Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace, per il quale il docente del Dipartimento di Umanistica dell’Unical ha scritto anche sul Corriere della Sera. “Lucano – ha detto – da un paese morto lo ha reso vivo. Invece di dirgli grazie, come ha fatto il resto del mondo, lo abbiamo infangato, per ultimo la sostituzione del cartello posto all’ingresso della località in cui si definiva Riace ‘paese dell’accoglienza’. Il cartello è stato rimpiazzato con un altro con scritto: ‘paese dei Santi Cosma e Damiano’. Io credo che il vero cristianesimo sia sul campo”.

“Plutarco si chiedeva – ha concluso Ordine – se la nave di Teseo, che è il simbolo della fondazione di Atene, giunta in un momento in cui tutte le parti usate in origine per costruirla erano state sostituite, fosse ancora la nave di Teseo. Certo, afferma Plutarco, perché l’identità è un complesso di mutazioni e permanenza”.