L’associazione Anassilaos ricorda la figura e l’opera di Raffaele Sammarco
La figura e l’opera di Raffaele Sammarco, scrittore, poeta e insegnante, nato a Varapodio, 14 ottobre 1866 e morto a Reggio Calabria, l’8 giugno 1931, nel 150° Anniversario della nascita sarà al centro di un incontro dell’Associazione Culturale Anassilaos che si terrà martedì 11 ottobre alle ore 18,00 presso la Sala di San Giorgio al Corso con l’intervento della Prof.ssa Francesca Neri, studiosa di Letteratura, che all’artista reggino ha dedicato una serie di studi e ricerche. In apertura sarà proiettato il video “Il forte e pensoso Sammarco…”, tratto da una definizione che del poeta diede Giovanni Pascoli, realizzato da Roberto Sammarco.
Nato a Varapodio Sammarco, dopo aver lasciato il Seminario di Oppido Mamertina, si trasferisce nel 1884 a Monteleone (Vibo Valentia) per l'esame di licenza ginnasiale conseguendo successivamente la licenza liceale a Reggio Calabria (1886).Dopo il servizio militare raggiunge Messina dove si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza. Da studente, nel contesto universitario, scrive e recita versi e fonda l'Associazione Universitaria. Nel 1894 diviene redattore capo della Gazzetta di Messina e delle Calabrie. Conseguita la laurea in giurisprudenza si iscrive quindi alla Facoltà di lettere e si laurea nel 1897. Conosce Giovanni Pascoli, che si era giunto a Messina nel mese di gennaio del 1898, insieme alla sorella Maria e al fedele cane Gulì, per insegnare in quella Università e con lui, insieme al fratello Giovanfrancesco, intratterrà un affettuoso rapporto di amicizia di cui restano delle preziose immagini (Pascoli con i fratelli Sammarco fotografati a Maregrosso a Messina).
Con Lorenzo Mandalari e Vittorio Visalli fonda l'"Associazione Pro Calabria" che propugna un programma per la «redenzione della regione». Lasciata la Gazzetta, fonda e dirige il quotidiano L'avvenire di Messina e delle Calabrie, di cui pubblica appena due numeri a causa del terremoto del 28 dicembre 1908. Nella società di Storia Patria, nell'Associazione della Stampa e come corrispondente de Il Giornale d’Italia esalterà sempre la terra natia. Torna nel 1915 torna a Reggio Calabria come insegnante di lettere nell’allora Regio Istituto “Piria” e dalla città dello Stretto non si muoverà più fino alla morte se non per una breve parentesi romana che lo vede, nel 1922, segretario del Ministro delle Poste e Telegrafi Luigi Fulci nel Governo Facta. Raffaele Sammarco, fu un educatore impareggiabile, un letterato ed un poeta di grande spessore. Tra le sue opere si ricordano “Carmina”(1929) raccolta di versi in latino (vi sono comprese le poesie giovanili “Delicta juventutis”).
Le sue liriche sparse su giornali e periodici, furono raccolte, nel 1956, dal fratello Gianfrancesco, in un unico volume dal titolo “Poesie” con una prefazione di Nicola Giunta che ha anche tramandato alcuni episodi della vita di Sammarco che ci consentono di conoscerne il carattere e la fermezza. Un giorno-scrive Giunta- trovandosi Sammarco a Reggio Calabria, venne apostrofato da un gerarca locale che gli disse: "Professore, finalmente l'Italia è nostra"; al che Sammarco replicò: "L'Italia è di tutti".