Lite per un cane a Cosenza, due denunce

Cosenza Attualità

Aveva chiesto la restituzione del suo cane alla sua ex ragazza. Ma e' stato aggredito e minacciato con una scacciacani dalla donna, che e' stata aiutata dal suo nuovo compagno. Entrambi sono stati denunciati dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Cosenza per concorso nei reati di minacce aggravate, lesioni e violenza privata. Il fatto e' avvenuto a Cosenza. Protagonisti della storia un giovane di 23 anni, la sua ex fidanzata, coetanea, ed il suo nuovo compagno di 17 anni. Alle 17 di ieri, dopo insistenti richieste telefoniche, F.G., barista con piccoli precedenti penali, riesce a concordare con la sua ex fidanzata, G.F., un incontro per ottenere la restituzione del suo cane e di 40 euro, che in precedenza le aveva prestato. La ragazza ha un nuovo compagno, M.M., 17 anni, dal quale aspetta un figlio, con la quale si presenta all'appuntamento. I tre si spostano in un vicolo che collega corso Mazzini a via XXIV Maggio. La ragazza inizia ad inveire verbalmente nei confronti del suo ex, al quale rimprovera l'insistenza delle sue richieste. Poi lo avrebbe colpito con schiaffi e pugni. Anche il nuovo compagno della donna lo avrebbe aggredito, con pugni al collo ed alla schiena. Poi avrebbe estratto una pistola, puntandola in viso al ventitreenne, minacciandolo di morte. I due poi lasciano la vittima impietrita sul posto, allontanandosi verso piazza autolinee. Il giovane allora va in Questura a denunciare il fatto. I poliziotti della Squadra Mobile, diretti da Fabio Ciccimarra, intercettano un pullman, a bordo del quale vi e' la coppia segnalata. Al giovane diciassettenne viene rinvenuta e sequestrata l'arma utilizzata per la minaccia, una scacciacani priva di tappo rosso. I due vengono condotti in Questura dove, peraltro, viene convocato con i genitori anche un minorenne testimone dell'aggressione. I due fidanzati vengono denunciati per concorso in lesioni, in quanto la vittima registra contusioni al collo e la schiena giudicate guaribili in pochi giorni, e per minaccia aggravata e violenza privata.