Morano Calabro: ventiquattro giovani avviati al servizio civile
Avviati in un progetto di servizio civile denominato “Rete Marinella Amica”, gestito in perfetta sinergia dalla Onlus “Marinella Bruno” e dalle istituzioni locali, ventiquattro giovani tra i 18 e i 28 anni di età, residenti nel comprensorio. Otto i soggetti moranesi inseriti nel programma di lavoro, che si occuperanno di interventi nel sociale, nell’intento di rafforzare il sistema di servizi integrati rivolto alle fasce deboli di popolazione del posto.
Gli obiettivi fissati si presentano simili a quelli perseguiti e raggiunti nelle esperienze passate, ossia: sovvenire mediante il supporto giornaliero i bisogni di persone in evidente stato di difficoltà e, al contempo, innescare un processo virtuoso che sappia apportare un minimo ristoro occupazionale per il territorio. L’allineamento delle risposte alla domanda di aiuto, costituisce pertanto il perno centrale di tutta l’attività ideata e attuata dalla Onlus proponente, ottimamente guidata dal presidente Giuseppe Bruno. Ed è proprio grazie alla stretta collaborazione tra l’assessorato ai Servizi Sociali del Comune, responsabile Sonia Forte, e il citato sodalizio di volontariato se oggi esistono in loco concreti punti di riferimento nella lotta alla povertà e al disagio, quale esso sia.
“Si tratta – dichiara il dottor Giuseppe Bruno – di un progetto di continuità, che guarda al no/profit in un’ottica di macroarea, capace di irrobustire il ruolo del volontariato nell’approccio e nella risoluzione di problematiche estremamente delicate come il disagio sociosanitario”.
“Condividiamo gli sforzi dell’associazione Marinella Bruno e li sosteniamo con grande impegno e attenzione”, afferma l’assessore Sonia Forte, “consci che il sistema sociale non possa più rinunciare alla cooperazione tra realtà e soggetti diversi. Un esempio per tutti, dunque, e un buon viatico per future, proficue compartecipazioni”.
“Con questo progetto – dice il sindaco Nicolò De Bartolo – riaffermiamo il criterio della mutualità in una visione autentica e altruista, dell’operare per e con i fratelli più sfortunati. Nessuna delega e nessun disimpegno, dunque, ma un cammino condiviso e finalizzato al conseguimento dei medesimi scopi”.