La Lilt replica all’Asp di Catanzaro
"La LILT è un Ente Pubblico su base associativa che ha come principale obbligo statutario, tra gli altri, quello di collaborare e di coordinarsi con le amministrazioni, le istituzioni, gli enti e gli organismi nazionali, regionali e territoriali che operano nell’ambito socio-sanitario, ambientale e della prevenzione oncologica in particolare".
E' quanto scrive il Presidente della Sezione LILT di Catanzaro, Avvocato Concetta Stanizzi.
"Basterebbe già solo questo - continua la nota - per comprendere quanto di inesatto è stato scritto e che ferisce gravemente non solo la prestigiosa immagine della LILT, ma tutto il personale medico, paramedico, amministrativo e volontario che la sostiene e la promuove.
Ed allora, risponde a verità che esiste una prima convenzione tra la LILT - sezione di Catanzaro - e l’ASP di Catanzaro con la quale è stato concordato l’utilizzo dei locali di proprietà di quest’ultima, altrimenti non adoperati, da parte della LILT a fronte dell’ uso da parte dell’ASP di attrezzature (sviluppatrice digitale di immagini radiografiche ed ecografo) di proprietà LILT; è solo grazie a questa convenzione ed al non dimenticato impegno di Eugenio Occhini, all’epoca consigliere comunale, che la struttura Asp di Via Paparo nel 2009 non ha chiuso il servizio radiografico.
Ma è pure vero che nel 2013 è intervenuta un’altra convenzione tra le stesse parti con la quale la LILT, per puro spirito di servizio nei confronti della collettività, si è offerta di effettuare gratuitamente attività di screening di primo livello a supporto dell’ASP e, a completamento, come da protocollo, anche di secondo livello oltre ad effettuare le mammografie di extra screening che sono quelle che le donne effettuano con impegnativa, previo pagamento del relativo ticket a favore dell’ASP.
In buona sostanza l’ASP, tramite il proprio centro screening, con apposita lettera invita le donne di età compresa tra i 50 ed i 69 anni a presentarsi presso l’ambulatorio di Via Paparo per effettuare la mammografia che viene eseguita dal personale della LILT e tutto ciò nei giorni di martedì e giovedì, mentre di mercoledì la LILT effettua gratuitamente per l’ASP mammografie extra screening con la cosiddetta “ricetta rossa”. Negli altri giorni della settimana e nei pomeriggi dei martedì, mercoledì e giovedì la LILT svolge l’attività istituzionale di prevenzione oncologica, anche in altri campi, per i propri soci.
Tanto sembra doveroso ricordare, attesa la scarsa considerazione riconosciuta alla LILT, ma anche all’intero mondo dell’associazionismo e del volontariato, rappresentati come avvoltoi che aspettano di occupare spazi che dovrebbero essere gestititi dal pubblico quando, invece, essendo organismi no profit e senza risorse pubbliche svolgono funzioni importanti ancorché limitate negli spazi e nelle quantità.
Ma per entrare nel merito di quanto scritto, la LILT di Catanzaro in persona del sottoscritto Presidente nonché Vice-Presidente Nazionale Avvocato Concetta Stanizzi ribadisce innanzitutto che gli screening sono di competenza del territorio e quindi delle ASP, non delle Aziende Ospedaliere, e ben venga se validi professionisti ospedalieri offrono volontariamente e fuori dall’orario di lavoro la propria competenza, facendosi carico anche delle carenze del territorio.
Questa è integrazione non concorrenza: quella che vede coinvolte più forze e più volontà senza togliere niente a nessuno, con il solo scopo di volersi dare una mano vicendevolmente per la salute della donna.
Se in tutto ciò c’è qualcuno che vuole intravedere. ..“circuiti perversi”…. “concorrenza in casa”.. è il caso di rammentare che manifestazioni, discorsi, convegni, nei quali pure viene tanto proclamata l’integrazione, il fare rete, la condivisione, non servono se non seguiti dai fatti e quando invece ciò accade sarebbe meglio tacere.
Tuttavia nel mentre vengono pubblicate questioni inutili quanto fuorvianti e dannose , la LILT e l’ASP di Catanzaro stanno concordando come meglio e di più implementare il loro lavoro in sinergia sul territorio, fatto di una più ampia informazione in materia di prevenzione primaria e di diagnosi precoce, per evitare che ancora nel 2016 ci si possa presentare ad una visita senologica in condizioni purtroppo irreparabili.
Ed allora appare davvero utile rivolgere un appello soprattutto ai mezzi di comunicazione affinchè diano un maggiore contributo per una diffusa divulgazione della importanza della prevenzione oncologica non alimentando sterili e a volte infondate polemiche ma sensibilizzando ancor più le donne circa la necessità di sottoporsi agli esami mammografici, non importa dove o presso quale struttura ma esortandole a farlo, per arrivare in tempo prima della malattia".