Maltempo: sindaco Acquaformosa esprime solidarietà al presidente Zaia
"Egregio Signor Presidente, con la presente Le voglio esprimere la solidarietà mia e dei miei concittadini per la situazione difficilissima in cui versa la Sua regione per i danni prodotti dalle intemperie atmosferiche di questi giorni". Inizia cosi' una lettera aperta che Giovanni Manoccio, il sindaco di Acquaformosa, piccolo centro della provincia di Cosenza, autodefinitosi "comune deleghistizzato", ha inviato oggi al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. "Ho visto in TV molte scene di devastazione e di difficolta': imprese, agricoltori, semplici cittadini e famiglie che hanno subito danni ingenti e che conserveranno in futuro il ricordo atroce di questi giorni. Spero vivamente che il popolo Veneto si rialzi presto da questo momento difficile. Signor Presidente, ho voluto scrivere questa lettera perche' nell'estate di due anni fa Lei ebbe una polemica con me sulla scelta fatta dal mio consiglio comunale di dichiarare il territorio del comune di Acquaformosa, di cui sono Sindaco, "Deleghistizzato"; Lei non ebbe parole simpatiche nei miei confronti, mostrando un atteggiamento poco rispettoso. Il Sud e' una parte d'Italia dove i sentimenti di solidarieta' sono costantemente vivi e presenti, noi soffriamo quotidianamente e siamo vicini a chi subisce la nostra stessa sorte in ogni parte del mondo, figurarsi se la sofferenza avviene in una parte della nostra nazione, come per appunto il Veneto", continua la missiva. "Per esserle vicino nei fatti e non solo a parole, ho lanciato fra i miei cittadini una sottoscrizione "pro-alluvionati del Veneto" a cui io personalmente aderiro' devolvendo la mia indennita' mensile di Sindaco. Mi auguro, ma di questo sono certo, che le istituzioni "Romane" siano al Suo fianco in questo momento, per darle un aiuto anche in termini economici, in quanto credo che se dovesse fermarsi il Veneto ne soffrirebbe la Nazione intera", continua la lettera di manoccio. "Ho notato che i cittadini si sono subito datti da fare, dimostrando nei fatti l'attaccamento alle proprie cose e alle proprie attivita', ho notato che tanti studenti e volontari provenienti dal Sud e tanti extracomunitari Le sono stati vicini; questa e' l'Italia che io preferisco, questa e' l'Italia che vorrei continuare a vedere nel futuro. Le assicuro che anche la Calabria ha subito danni ingentissimi nel corso degli ultimi due anni, oltre al dissesto idro-geologico che ha inferto ferite micidiali al territorio, ci sono state morti e molti cittadini hanno perso le proprie case e le poche attivita' economiche presenti. Le ricordo che il commissario nazionale della Protezione Civile Dott. Guido Bertolaso piu' volte e' venuto in Calabria per stimolare i sindaci ad intervenire immediatamente per risolvere i problemi causati dal maltempo, piu' volte ci ha sfidato dichiarando: "i soldi sono a vostra disposizione"; con cio' facendo balenare nell'opinione pubblica che fossero i Sindaci a non voler intervenire", afferma ancora il sindaco del piccolo centro del Pollino. "Oggi di fronte a nuove catastrofi, di fronte a nuovi danni, Le devo confessare che i comuni che sono intervenuti non hanno ancora percepito i soldi delle alluvioni e dei danni provocati dalle intemperie del 2008, e che nel 2009 nessun euro e' stato percepito dalle amministrazioni che con ordinanze di "Protezione Civile" hanno affidato i lavori di somma urgenza, per ripristinare le condizioni minime di vivibilita'. Mi auguro che Lei, signor presidente, ma soprattutto i suoi cittadini siano piu' fortunati di noi, mi auguro che la protezione civile nazionale ed il governo non facciano solo proclami ma intervengano con urgenza per ripristinare le condizioni di ripresa economica e che diano una casa a tutte le persone che purtroppo l'hanno persa. In conclusione- conclude la lettera di Manoccio a Zaia - spero che nel nostro paese prevalgano le istanze di solidarieta' e di sussidiarieta' e che si salvaguardi l'aspetto primario e l'unico bene comune che e': L'Unita d'Italia".