Blitz antibracconaggio: sequestrate armi, munizioni e selvaggina
Una vasta operazione antibracconaggio è stata condotta dalla Polizia Provinciale di Cosenza, sotto il comando della Dirigente Antonella Gentile e con il coordinamento del Sostituto Commissario Antonella Pignataro. Gli agenti hanno accertato numerosi illeciti e sequestrato fucili, munizioni e richiami acustici elettromagnetici. In primo piano, gli interventi eseguiti in particolare dal personale in servizio presso il distaccamento di San Giovanni in Fiore e dal reparto del capoluogo.
Gli agenti sangiovannesi, dopo delle indagini e lunghe osservazioni e pedinamenti, hanno sorpreso in fragranza di reato due persone, in due distinte e separate operazioni antibracconaggio. In un caso, un uomo residente nel cosentino è stato sorpreso con un piccolo richiamo elettroacustico vietato dalla legge, mentre richiamava da un appostamento temporaneo da caccia, le allodole presenti nei campi circostanti; sottoposti a sequestro penale un fucile semiautomatico, 25 munizioni, il congegno vietato e la selvaggina abbattuta.
Nella seconda operazione si è documentato l’utilizzo, da parte di un bresciano munito di autorizzazione per la caccia in Calabria, di un piccolo richiamo che in questo caso era impostato sul canto della Pispola, specie particolarmente protetta dalla Convenzione Internazionale di Berna. È scattato così il sequestro penale un fucile calibro 12, 356 munizioni, 9 capi di Allodola appena abbattuti e nascosti in vari punti intorno al luogo di caccia, oltre ad un sofisticato richiamo elettroacustico riproducente diversi canti di uccelli, come detto, anche di quelle particolarmente protette e protette, come la Pispola, il Fanello, il Fringuello e la Peppola.
Un analogo intervento è stato svolto dal reparto della Provinciale di Cosenza, in località Moccone di Bisignano, dove è stato contestato a un altro cacciatore bresciano - anch’egli munito di autorizzazione per la caccia in Calabria - l’esercizio dell’attività venatoria con l’ausilio di un richiamo acustico elettromagnetico. Sequestrati anche in questo caso un fucile da caccia semiautomatico cal. 12, 28 cartucce cal. 12, un richiamo acustico elettromagnetico e otto allodole abbattute.
Grande la soddisfazione del Presidente della Provincia Graziano Di Natale, che si è detto orgoglioso del servizio svolto dagli agenti: "il personale della Polizia Provinciale - ha commentato - ha come sempre dimostrato passione e senso del dovere nello svolgimento della funzione di salvaguardia della fauna e dell’ambiente. Un atteggiamento ancora più apprezzabile, nell’attuale momento storico caratterizzato dall’incertezza sul futuro di questo storico servizio, per il cui ripristino fra le funzioni della Provincia confermo il mio impegno presso la Regione Calabria".
Tutte le persone fermate sono state denunciate, a piede libero, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Cosenza, mentre il materiale sequestrato è stato messo a disposizione della stessa Autorità giudiziaria. Elevate sanzioni amministrative per la mancata annotazione sul tesserino regionale della selvaggina abbattuta.