Studenti trovano cucciolo di lupo ferito nei boschi: salvato dalla Polizia provinciale

Cosenza Cronaca

Ferito e in forte stato di sofferenza: così è stato ritrovato un cucciolo di lupo appenninico da un gruppo di studenti della Facoltà di Scienze Naturali dell’Unical che, mentre erano impegnati in alcune attività universitarie, lo hanno localizzato all’interno di una vasca per la raccolta delle acque piovane, dove presumibilmente era caduto da giorni in maniera accidentale.

Teatro del ritrovamento una fitta area forestale sulla n Sila Grande e fuori Parco, nel comune di Casali del Manco. Proprio qui Francesco Martucci e Carmela Francesco Saullo, il dottorando Simone Rovito e il prof. Domenico Gargano hanno individuato il piccolo lupo, destinato a morte certa per il forte stato di disidratazione, le diverse escoriazioni e un grave attacco di parassiti.

Nonostante le difficoltà orografiche e l’assenza di copertura della rete telefonica, il gruppo è riuscito a contattare il Brigadiere Capo della Polizia Provinciale di Cosenza in servizio al distaccamento di San Giovanni in Fiore, Gianluca Congi, segnalando l’accaduto e ricevendo i primi consigli operativi.

Sotto le direttive del Comandante Maggiore, Rosario Marano, sono quindi intervenuti sul posto lo stesso Congi e il Luogotenente Giovanni Mancina. L’intervento della pattuglia è stato celere.

Il cucciolo è stato immediatamente recuperato e messo in sicurezza e, grazie ai contatti già presi con Debora Giordano, responsabile del CRAS di Catanzaro, nel giro di un’ora è giunto nelle mani del dottor Antonio Salvatore Benvenuto, veterinario presso il parco della biodiversità del Centro Recupero Animali Selvatici, che gli ha prestato le prime cure del caso.

Agli agenti provinciali e a tutti gli attori dell’intervento è giunto il plauso della Presidente dell’ente intermedio, Rosaria Succurro, per la quale “la sinergia e la professionalità messa in campo da parte di tutti gli intervenuti è stata fondamentale per salvare la vita al lupacchiotto, simbolo per eccellenza delle montagne della Sila, specie particolarmente protetta dalla legge ed elemento fondamentale per la tutela degli ecosistemi naturali e della biodiversità del nostro Paese”.

Il giovane maschio di Canis lupus italicus ha circa 4 mesi di età e sarà sottoposto a tutti gli esami diagnostici necessari. L’augurio è che possa sopravvivere a questa disavventura e ritornare al più presto in natura e alla vita selvatica.