Malattie delle valvole cardiache, 30 mila i calabresi interessati
Le malattie delle valvole cardiache colpiscono un milione di italiani. Sottostimate, sottovalutate, eppure ad elevata mortalità se non curate, queste malattie sono note solo al 5% dei concittadini e solo 2 su 100 pensano che valga la pena preoccuparsene
A Catanzaro, organizzato dalla Cardiologia dell’Università Magna Graecia, Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini”, in collaborazione con l’associazione Cuore Italia-Heart Valve Voice e Senior Italia FederAnziani, si terrà un convegno dedicato alla popolazione.
Quando si parla di malattie delle valvole cardiache, le idee sono confuse. Per sfatare alcuni “falsi miti” è stata pubblicata una ricerca condotta dall’istituto di ricerca britannico Opinion Matters su un campione rappresentativo di circa 9mila persone over 60 provenienti da 9 paesi europei, di cui 1.000 dall’Italia.
Secondo questa indagine solo 5 italiani su 100 sanno che cosa sia, ad esempio, la stenosi aortica - il restringimento del lume della valvola, causato per lo più da depositi calcifici sui lembi valvolari, che impedisce il corretto flusso del sangue dal cuore all’aorta.
Ciò che è peggio è il fatto che, oltre a non conoscere queste malattie e i loro sintomi, le persone non sembrano neanche esserne particolarmente interessate o preoccupate, nonostante le forme più gravi possano portare a morte nel giro di 2-3 anni dall’inizio dei sintomi. Infatti, solo 2 connazionali su 100 pensano che siano malattie di cui preoccuparsi. Tumori e morbo di Alzheimer sono gli spauracchi, con il 28% e il 26% rispettivamente, ma gli italiani temono, nell’ordine, ictus, infarto, diabete, artrosi e malattie respiratorie più dei disturbi alle valvole cardiache.
“Ciò accade, forse, perché le malattie delle valvole cardiache colpiscono persone soprattutto anziane, persone che spesso sono ancora nel pieno dell’attività e la cui qualità di vita viene gravemente compromessa”, dice Ciro Indolfi, Professore Ordinario di Cardiologia, Direttore UOC Cardiologia Emodinamica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, che ha organizzato nella sede del campus universitario, in collaborazione con Senior Italia Federanziani e Cuore Italia - Heart Valve Voice, il convegno ‘Malattie delle valvole cardiache: dalla diagnosi precoce alla cura efficace’.
“Le malattie delle valvole cardiache oggi si possono individuare agevolmente, diagnosticare e soprattutto curare - spiega Indolfi - e sono molto più comuni di quanto si possa pensare; stimiamo che in Calabria, ad esempio, ne possano soffrire oltre 30mila persone, 6mila delle quali nella sola provincia di Catanzaro. Il rischio di andare incontro a una malattia delle valvole cardiache cresce con l’età. La stenosi aortica, la forma più comune nei paesi sviluppati, interessa tra il 2% e il 7% degli over 65 e oltre i 75 anni di età le malattie delle valvole cardiache riguardano il 13% della popolazione.”
Dimensioni impressionanti e che lo diventeranno sempre di più. Eurostat stima che gli attuali 85 milioni di over 65 nell’Unione Europea raddoppieranno, raggiungendo quasi un terzo della popolazione continentale nel 2050. Stiamo dunque parlando di milioni di persone potenzialmente soggette a malattie delle valvole cardiache. In Italia, si calcola in quasi 1 milione il numero delle persone colpite, in forma moderata o grave, da stenosi aortica o insufficienza mitralica.
“La prima diagnosi è abbastanza semplice: basta auscultare il cuore con un fonendoscopio per ascoltare il caratteristico ‘soffio’, che di solito è la prima indicazione di un disturbo a una valvola cardiaca. Successivamente, per conferma, si eseguono un elettrocardiogramma e soprattutto un ecocardiogramma”, ricorda Indolfi.
Se diagnosticate tempestivamente, le malattie delle valvole cardiache possono essere curate e, con le cure adeguate quali un intervento cardiochirurgico o una procedura di cardiologia interventistica, si può riacquistare una buona qualità di vita e soprattutto allungare la durata della vita.
“Una valvola aortica cardiaca danneggiata può essere sostituita oggi con un intervento percutaneo senza l’utilizzo del bisturi, detto TAVI. Con l’avanzamento dei materiali e l’aumentata esperienza, oggi numerosi studi dimostrano che la TAVI rappresenta la tecnica di scelta ovviamente per i pazienti inoperabili, per i pazienti ad alto rischio chirurgico e anche nei pazienti a rischio intermedio” spiega, ancora Indolfi.
Cuore Italia-Heart Valve Voice (www.cuoreitalia.org), associazione con sede a Roma che aderisce all’omonima rete europea Heart Valve Voice, nasce dalla collaborazione con Senior Italia Federanziani, per dare voce alle persone con malattie delle valvole cardiache, promuovere la loro diagnosi precoce e garantire un percorso di cura chiaro ed efficace, abbattendo i principali ostacoli per l’accesso alle terapie: dalla scarsa conoscenza della malattia agli esigui finanziamenti per le procedure di ricerca innovative.
“Siamo convinti che le persone con disturbi alle valvole cardiache meritino le migliori cure, in particolare gli anziani. Il nostro obiettivo è cambiare la cura delle malattie delle valvole cardiache e aiutare le persone a condurre una vita qualitativamente migliore. Ci rivolgiamo a chi soffre o è a rischio di queste malattie, ai loro familiari e amici, ma anche a tutte le persone che vogliono aderire alla nostra campagna di sensibilizzazione per migliorare la cura di queste malattie”, dice Roberto Messina, Presidente Cuore Italia - Heart Valve Voice, un messaggio chiaro, condiviso da Maria Brunella Stancato, Responsabile Regione Calabria Senior Italia FederAnziani.