Reggio in Jazz: atteso per la seconda serata il trombettista Akinmusire Ambrose

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Akinmusire Ambrose

Per l’ottava edizione di Reggio in Jazz, ormai dietro l’angolo, la seconda serata, quella in programma per sabato 12 novembre, vedrà in scena un compositore apprezzato, sessionman richiestissimo, trombettista virtuoso come pochi sull’intera scena musicale planetaria.

…Lui è Ambrose Akinmusire, fantastico cultore degli ottoni e profondo studioso degli stilemi jazz.

Californiano di Oakland, ad appena 34 anni per i critici musicali e i colleghi trombettisti Akinmusire è già un mito: già il suo Prelude: To Cora, nel 2007, riscosse notevoli consensi. Ma la sua produzione originale fu definitivamente consacrata nel 2011, grazie al ragguardevole mix di sensibilità e di “corde” toccate nel suo secondo lavoro, When The Heart Emerges Glistening, pubblicato per la prestigiosa casa discografica Blue Note: solo due cover su 12 tracce, per il resto solo brani scritti dallo stesso Ambrose, di una maturità compositiva a tratti sorprendente.

Due anni fa, nel 2014, il suo terzo e fin qui ultimo album: The Imagined Savior Is Far Easier To Paint, «ovvero il jazz come andrebbe concepito e suonato nel 2014», giusto per citare una delle recensioni più illuminanti su questo magnifico lavoro. In quella che una superba sintesi della ricerca post-bop di Akinmusire, sue “gemme” musicali (Vartha, una complessa suite di oltre 16 minuti come Richard) o suggestioni chill-out ai limiti dell’ipnosi (The Beauty Of Dissolving Portraits, che in qualche modo cita anche il sound dell’eclettica islandese Bjork…) s’intersecano con citazioni dall’Ecclesiaste e ostinato di violoncello (Inflatedbyspinning); espliciti richiami a delicate vicende di cronaca come il caso di Cyntoia Brown, omicida a 13 anni condannata all’ergastolo (Ceaseless Inexaustible Child). E ancora, personaggi partoriti dalla fantasia del trombettista-compositore e, di converso, un elenco di tanti giovanissimi assassinati (Rollcall For Those Absent, in cui fra gli altri si richiamano i casi di Oscar Grant, di Oakland come Akinmusire, che nel precedente album gli aveva dedicato My Name Is Oscar, e di Trayvon Martin, 17enne afroamericano per la cui uccisione, in Florida, nel 2012 si scatenarono grandi proteste di piazza).