Saline Joniche: comunicato Sei: “Chi ha paura del futuro?”
Quella che ci accingiamo a lanciare non è solo una campagna di corretta informazione sul progetto della centrale di Saline Joniche, è anche un invito a superare posizioni preconcette e ad avviare quello che la Società ha sempre auspicato con forza: un dibattito serio, costruttivo, basato su dati scientifici verificabili. Allo stesso tempo SEI lancia un appello al senso di responsabilità di tutti affinché non si continui in quelle “fughe in avanti” che hanno caratterizzato fin qui molti interventi, pronunciandosi prematuramente su un progetto complesso prima ancora di conoscerlo e così negando un’opportunità importante alla comunità locale. SEI promuove una serie di iniziative di informazione destinate alle istituzioni, alla stampa, ma soprattutto a tutti i cittadini che, indipendentemente dal loro ruolo, vogliono saperne di più della Centrale. Un’operazione trasparenza che servirà a ristabilire la verità attorno a un progetto che, è bene dirlo subito, va a riqualificare un territorio vittima di scelte sbagliate che non hanno mai portato sviluppo. Tra queste iniziative abbiamo previsto una grande assemblea pubblica, che si terrà nelle prossime settimane, nel corso della quale si andrà a presentare il progetto in tutti i suoi dettagli, pronti ad un attivo confronto con chiunque intenderà, attraverso interrogativi, domande ed interventi, conoscere veramente il Progetto SEI. Come spiega l’Amministratore Delegato SEI, Fabio Bocchiola, “solo ora è possibile dare vita a tale campagna informativa, perché solo ora il progetto è consolidato nella sua forma compiuta, sono state elaborate tutte le varianti richieste nella prima istruttoria di valutazione da parte del Ministero dell’Ambiente, è stato rielaborato il progetto architettonico, sono state messe a punto tutte le componenti progettuali non solo relative all’impianto ma anche a tutti gli interventi di riqualificazione collegati”. Non è un caso che il progetto abbia ricevuto l’approvazione del Ministero dell’Ambiente dal punto di vista della compatibilità ambientale. Insomma, per usare ancora le parole dell’AD Bocchiola: “abbiamo delle cose serie e importanti da dire, che sono garantite dalla massima autorità tecnica in materia. Perché ci piace parlare solo quando abbiamo argomenti veri e inconfutabili. Perché il nostro modo di lavorare è improntato alla qualità dei progetti e alla serietà e attendibilità dell’informazione. Non ci prestiamo alla guerra mediatica fine a sé stessa e alla disinformazione strumentale di cui siamo stati testimoni”. SEI ritiene doveroso iniziare con alcune precisazioni, dirette soprattutto a correggere la disinformazione che in questi mesi, ma soprattutto in queste ultime settimane, ha caratterizzato il rumore mediatico intorno al progetto della Centrale. Coscienti che creare informazione sia molto più complicato e difficoltoso che non farsi trascinare da falsi allarmismi. Tanto per fare un esempio alcune delle falsità più grossolane riguardano il tema CO2: tralasciando i fantomatici effetti sulla salute, che sono nulli, e su cui SEI ritornerà con chiarezza, si è detto che il non rispetto degli accordi internazionali ricadrà come sanzione sulla comunità locale e che dal 2020 le centrali a carbone non potranno più funzionare. Nulla di più falso! Si tratta di affermazioni fantasiose e del tutto prive di fondamento: tutti i costi derivanti dal mercato delle emissioni sono interamente a carico della Società che realizza e gestisce l’impianto, e non esiste alcuna legge, direttiva o indicazione in merito allo stop alle centrali a carbone. Da ricordare anche che la CO2 prodotta dalla centrale di Saline a pieno regime rappresenterà lo 0,000.3% della CO2 in atmosfera.