Referendum, grande partecipazione all’evento “Il Pci vota no”
Domenica 13 novembre, si è svolta presso il circolo Arci “Lecentocittà” l’iniziativa “Il Pci vota no” organizzata dalla Sezione A. Gramsci di Crotone del Partito Comunista Italiano. A dare il benvenuto al pubblico è stato il Segretario Federale Saverio Valenti, che con piacere ha consegnato la tessera a Pino Pugliese, ex Senatore della Repubblica e storico dirigente comunista nella Federazione di Crotone.
A seguire, il Segretario Cittadino Francesco Scuteri ha introdotto un ricco dibattito sul tema del voto del 4 dicembre e delle ragioni per votare no. Nel suo breve discorso introduttivo, Scuteri ha collocato la Riforma Costituzionale nel proprio contesto storico e nel quadro internazionale di un’Europa a guida franco-tedesca, mostrando come un’eventuale vittoria del sì costituirebbe un beneficio per il capitale internazionale ai danni della classe lavoratrice e del popolo.
All’introduzione di Scuteri sono seguiti gli interventi dei relatori, coordinati dall’avvocato Giovanni Guarascio. Hanno preso la parola Antonella Folliero (docente e membro del Comitato Centrale del PCI), Attilio Scola (avvocato e dirigente PRC), Filippo Sestito (Comitato Verità Democrazia Partecipazione) e Giancarlo Costabile (docente presso l’Università della Calabria e promotore del progetto didattico-scientifico Pedagogia della R-Esistenza).
Gli interventi dei quattro relatori hanno messo in luce le contraddizioni della Riforma Costituzionale, sotto il profilo tecnico e sotto quello politico in senso lato. Dal dibattito è emerso infatti che una tale Riforma, del tutto simile a quella proposta da Berlusconi nel 2006 e severamente respinta dal popolo italiano, ha potuto tornare a minacciare la sovranità popolare soltanto in un’epoca di grave crisi della politica e della cultura. In particolare, i relatori hanno toccato alcuni punti chiave del dibattito, come il linguaggio fasullo e mistificante utilizzato dal PD nella sua propaganda e nelle sue azioni di governo (“Jobs Act” per indicare l’assoluta precarizzazione del lavoro e l’abolizione dell’art. 18; “revisione costituzionale” per indicare una totale riscrittura di 47 articoli della Costituzione e un radicale sconvolgimento dei meccanismi politici e degli assetti istituzionali italiani; oltre ai riferimenti a Enrico Berlinguer, Nilde Iotti e altri importanti dirigenti comunisti del passato, manipolandone l’opinione e le dichiarazioni in modo illegittimo per i propri scopi, generando confusione).
L’ottima riuscita dell’evento è particolarmente significativa in un’epoca di disaffezione alla politica (e anzi di diffuso atteggiamento “antipolitico”); motivo di soddisfazione è stata anche la presenza di diversi giovani, senza tessera o organizzati nella FGCI (Federazione Giovanile Comunista Italiana). Il professore Costabile ha toccato nel corso del suo intervento il tasto della distanza tra i giovani e il mondo politico, e più in particolare della perplessità di molti giovani di fronte a quelle che sembrano loro parole vuote, come “libertà” e “giustizia sociale”. Questo, ha affermato il professore, è il risultato delle gravi colpe della scuola e dell’università, che spesso non educano i futuri cittadini come tali ma si limitano a fungere da fiancheggiamento ideologico ai potenti di turno. I relatori hanno invitato i numerosi cittadini presenti all’iniziativa e i compagni organizzatori a coordinarsi in vista del referendum del 4 dicembre e della generale necessità di informazione, organizzazione e partecipazione politica.