Manifestazione pro aeroporto dello Stretto, Pci: assenti Oliverio e rappresentanti politici
La manifestazione per la difesa dell’aeroporto dello Stretto, organizzata ieri da un comitato di cittadini, ha rappresentato, nonostante l’inclemenza del tempo “una bella, civile e ferma risposta di Reggio all’inaccettabile disegno, ormai palesemente avallato da istituzioni locali e nazionali, che punta, sic et simpliciter, alla definitiva chiusura del Tito Minniti”.
Così ha commentato la federazione reggina del Partito Comunista Italiano che ha partecipato alla manifestazione con una corposa delegazione di iscritti e simpatizzanti guidata da Lorenzo Fascì (segretario provinciale), Ivan Tripodi (segretario cittadino), Francesco De Lorenzo e Silvia Martino (della segreteria provinciale).
“È del tutto evidente che la manifestazione odierna – sostengono dal Pci - si deve considerare un incoraggiante punto di partenza poiché le prospettive dell’aeroporto reggino sono purtroppo dense di incognite e di rischi. In tal senso, è indecente e ingiustificabile la totale assenza dei sedicenti amministratori cittadini. Assenze che, ovviamente, hanno fatto rumore e si sono notate poiché hanno rappresentato, nei fatti, la piena complicità di questi soggetti con il cinico progetto che punta alla morte dell’aeroporto, all’isolamento della città e alla negazione del diritto alla mobilità per decine e decine di migliaia di cittadini”.
Per il partito comunista reggino è “assurdo che il fallimentare sindaco Falcomatà, unitamente alla sua giunta e al suo consiglio comunale, nonostante il formale invito ricevuto, non abbiano sentito il dovere etico e morale di essere presenti e, anzi, di capeggiare una battaglia fondamentale e imprescindibile per il futuro di Reggio. Ma, del resto, nulla accade per caso e si è trattato di una chiara e inequivocabile scelta politico-amministrativa. Infatti, come è stato giustamente rimarcato, l’impopolare sindaco Falcomatà non ha mai speso pubblicamente neanche una parola a difesa dell’aeroporto. Quindi, più chiaro di così”.
Allo stesso modo, il Pci stigmatizza l’assenza del presidente della regione Oliverio “che, evidentemente – affermano dalla federazione - legittima i pensieri di chi sostiene che, in combutta con gli altri “assenti illustri” e ingiustificati, stia tramando contro Reggio e contro il futuro del Tito Minniti. Gli altri assenti – fanno notare - sono tutti i consiglieri regionali, tutti gli assessori regionali, tutti i deputati e tutti i senatori di Reggio e provincia. Si tratta di un elenco lunghissimo di soggetti con nome e cognome che, purtroppo, hanno chiesto il voto e il consenso ai reggini e che, alla stregua dei peggiori ascari, dimostrano bieco servilismo, in questo caso, contro i nemici dell’aeroporto dello stretto. Auspichiamo che i reggini si ricordino di questi personaggi nel momento in cui chiederanno voti e consensi”.
Quindi, la manifestazione, per il Partito reggino è, anche, servita “per smascherare l’ipocrisia di una pletora di esponenti, anche reggini, delle istituzioni locali e nazionali che hanno palesato di non avere alcun reale interesse per la città e per il futuro dell’aeroporto. Un futuro che, tra i lavoratori della Sogas, di Alitalia e dell’indotto aeroportuale, riguarda e tocca la carne viva di centinaia di famiglie reggine che rischiano di non avere alcuna prospettiva futura”.
“A nostro avviso – affermano dalla federazione - la mobilitazione per difendere l’aeroporto “Tito Minniti” dovrà proseguire senza sosta e con la piena consapevolezza che vi è un vasto disegno dei poteri forti che coinvolge la giunta regionale di Oliverio (PD) e, incredibilmente, anche la giunta Falcomatà (PD) finalizzato alla chiusura dello scalo reggino. Ovviamente, noi comunisti saremo, con convinzione, in prima fila accanto al Comitato e ai reggini per difendere l’aeroporto dello stretto”.