Discarica di Battaglina: Legambiente Calabria chiede l’immediato ripristino dell’area
Legambiente Calabria ha accolto con soddisfazione la notizia che la Corte di Appello di Roma ha rigettato anche l'impugnazione proposta dall’azienda Sirim affinché venissero estinti gli Usi Civici dell’area in località Battaglina. L’ennesimo tentativo della Sirim è andato fallito ed ora la società è stata condannata a rifondere le spese di giudizio dei residenti borgesi. Gli Usi Civici ci sono e precludono la realizzazione di una discarica, e dunque per i cittadini non esistono alibi: bisogna procedere immediatamente al ripristino dell’area.
Questa vertenza ha visto Legambiente Calabria combattere strenuamente sin dall'inizio, attraverso l’azione legale e partecipando, con i suoi circoli di Girifalco e Catanzaro, alla mobilitazione della cittadinanza ed all’azione del “comitato No Battaglina”. Da ultime, le garanzie che circa un mese fa Legambiente ha richiesto all’assessore regionale all’ambiente Antonella Rizzo affinché l’ente seguisse con particolare attenzione il procedimento davanti al Consiglio di Stato.
È stata una battaglia che ha permesso di bloccare la realizzazione di quella che, secondo l’associazione, poteva diventare una delle discariche più grandi d’Europa e che, sostengono sempre da Legambiente, “avrebbe comportato enormi danni all’ambiente e ai cittadini, in un’area di centinaia di ettari (nel comune di San Floro, ma di proprietà del comune di Borgia), vicina a nuclei abitati e sovrastante le falde acquifere, sottoposta a diritti di uso civico e soggetta ad una pluralità di vincoli inibitori assoluti tra i quali quelli idrogeologico e paesaggistico-ambientale”.
Una lunga lotta che si è rivelata vincente, poiché dopo un percorso tormentato, la Regione Calabria ha, infine, annullato definitivamente l’autorizzazione al progetto di smaltimento e recupero di rifiuti denominato “Isola Ecologica Battaglina”, rilasciata alla Sirim nel 2009.
Un’autorizzazione che, per l’associazione ambientalista, mai avrebbe dovuto essere concessa. “Ora manca un’ultima importante azione – dichiara Anna Parretta, del Centro di azione giuridica di Legambiente Calabria – e riguarda le disposizioni che il decreto di annullamento della Regione Calabria prevede: la rimozione da parte della società Sirim di tutti gli interventi eseguiti per la realizzazione dell’impianto ed il completo ripristino dello stato dei luoghi, nonchè l’esecuzione di ogni ulteriore opera e/o adempimento necessario alla messa in sicurezza dell’area anche dal punto di vista idrogeologico”.
Tramite il suo vicepresidente regionale Andrea Dominijanni, Legambiente Calabria chiede ancora una volta le Amministrazioni competenti “si attivino, finalmente e con urgenza, per ottenere, nell’interesse della cittadinanza, il ripristino dell’ambiente ed il risarcimento danni”. L’Associazione ribadisce infine che vigilerà “affinché non vengano adottate ulteriori tattiche dilatorie da parte della società responsabile”.