Confcommercio Cosenza si muove per la legalità
Confcommercio Cosenza si muove lungo la via della legalità. Lo fa attraverso Sp.It., lo sportello itinerante Confcommercio che oggi ha fatto tappa a Cosenza, su Corso Mazzini, in occasione della quarta edizione della Giornata di Mobilitazione Nazionale "Legalità, mi piace" indetta dalla Confederazione Nazionale ed alla quale hanno partecipato tutte le Associazioni provinciali e territoriali del sistema.
La manifestazione, ormai appuntamento annuale, intende analizzare e denunciare i fenomeni criminali che riducono la competitività del sistema produttivo, alterano le regole del mercato e danneggiano le imprese del terziario. Quest’anno si è svolta in una formula rinnovata: Confcommercio è scesa in strada per sensibilizzare i passanti e tenere alti i livelli di guardia su fenomeni che rischiano di compromettere l’economia ed il futuro del territorio. La convinzione è che si debba promuovere e rafforzare la cultura della legalità come prerequisito fondamentale per la crescita e lo sviluppo delle imprese del territorio.
Il Presidente Klaus Algieri, dal “camper della legalità” ha lanciato un messaggio chiaro: ”I fenomeni criminali sono piaghe sociali che minacciano il nostro tessuto economico e danneggiano gravemente il lavoro delle tante imprese sane. Oggi più che mai è necessario investire sulla legalità, difendere e diffondere questo valore, che non può e non deve esaurirsi in uno slogan”. Algieri ha poi ribadito il ruolo delle associazioni di categoria, come presidi di aggregazione sul territorio, che rappresentano un argine all’ingerenza dell’illegalità nell’economia. “Da parte nostra – ha continuato Algieri – sentiamo forte la responsabilità di accendere i riflettori su questi temi per sensibilizzare e reagire alle drammatiche conseguenze per le imprese”.
Gli uffici di Confcommercio Cosenza, nella stessa giornata, hanno inoltre preso parte alla diretta streaming nazionale per assistere agli interventi, tra gli altri, del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, del presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, del presidente della Commissione Parlamentare Anticontraffazione, Mario Catania, e del ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Sul corso Mazzini si sono alternate attività di animazione rivolte principalmente agli studenti delle scuole superiori a momenti di confronto e formazione, accompagnati dalla distribuzione di materiale informativo per sensibilizzare la cittadinanza.
Convinzione comune è stata quella di fare fronte contro ogni forma di illegalità e chiedere “Tolleranza zero” ad Istituzioni, politica e consumatori verso tutta la filiera criminale, che va dal riciclaggio alla vendita di prodotti contraffatti. L ‘iniziativa ha posto un accento particolare sui reati di usura ed estorsione che più di altri frenano lo sviluppo locale, spronando cittadini e studenti ad acquisti consapevoli, evitando rischi per la salute.
La giornata si è arricchita dei tanti momenti di condivisione e confronto sul tema della legalità, rendendo i cittadini concretamente attivi e coinvolti nell’analisi di temi estremamente importanti non solo sul fronte economico ma soprattutto sul piano della salute e sicurezza pubblica. Portare tra le gente temi così importanti, oltre aver riscosso grande successo, ha certamente rappresentato l’occasione per chiedere a tutti una riflessione profonda e spronato la costruzione di una nuova coscienza etica.
I numeri dell’illegalità
Nel corso della giornata è stata presentata un'indagine di Confcommercio, svolta in collaborazione con Gfk-Eurisko, che descrive in che modo sono cambiati i fenomeni criminali (furti, rapine, estorsioni, minacce, taccheggio) negli ultimi anni.
Dai dati è emerso che il 75% dei consumatori ha acquistato nel 2016 almeno un volta prodotti illegali nei settori dell’abbigliamento, gioielliero, alimentare e degli accessori. Il 70% di questi acquista prodotti/servizi illegali per risparmiare o perché lo considera un buon affare. Quello dell’abbigliamento, in particolare, risulta il settore più colpito in assoluto: i consumatori che acquistano capi contraffatti nel 2015 erano il 57,9 e sono addirittura il 60% nel 2016.
Ciò arreca enormi danni al terziario: il 65% delle imprese risulta gravemente danneggiato dalla contraffazione e dai fenomeni criminali che attaccano il terziario.
I dati più allarmanti riguardano l’estensione del mercato del falso in ambito alimentare. Risulta che il 13% degli italiani compra pane venduto illegalmente per un totale di 27mln di euro sottratti ogni mese al settore legale della distribuzione del pane.
Dall’indagine emerge, infine, che circa il 60% dei consumatori si dice preoccupato per i rischi alla salute derivanti dall’acquisto di pane da rivenditori non autorizzati.