Borgia, tutto pronto per il progetto Terre di Scolacium
Scolacium e la Fondazione Armonie d’Arte, voluta e presieduta da Chiara Giordano, continuano a stupire per la produzione continua di idee ed attività. Oltre Armonie d’Arte Festival, il Parco è infatti lo scenario di un progetto -Terre di Scolacium - e di un programma di eventi davvero intenso che realizza un’offerta per tutti, a misura di ciascuno e tutto l’anno. Quindi visite, passeggiate animate sulla mitologia classica e sulle leggende medievali, food antico, laboratori per grandi e piccini, incontri letterari, performance artistiche, e ora anche le exhibition di arte figurativa, anche ricordando le straordinarie esperienze delle grandi installazioni, negli anni passati, di artisti come Antony Gormley, Jan Fabre, Mimmo Paladino, Tony Greg, Buren, Staccioli, tra molti altri.
E naturalmente con il consueto standard di qualità sia artistica che organizzativa a cui la direzione di Chiara Giordano ha abituato il pubblico stanziale e quello ospite da anni. Ecco quindi una mostra di assoluto profilo artistico internazionale, fortemente voluta dal presidente Giordano come investimento della Fondazione e senza finanziamenti dedicati, unica in Italia su una particolare tematica dello scenario culturale contemporaneo, allestita all’interno del Museo romano del Parco Scolacium a Roccelletta di Borgia, con inaugurazione prevista per venerdì 2 dicembre alle ore 17 e ingresso libero, e un titolo decisamente colto quanto accattivante: “Asemic Writing – exhibition of contemporary mapping”, in occasione dei 100 anni del Dadaismo.
“Asemic writing – spiegano i curatori Cristiano Caggiula, Francesco Aprile, Elisa Carella - è una scrittura dotata di segno, ma senza significato, e senza, tuttavia, perdere la possibilità del senso. Questo è un primo sintomo di quanto è nelle intenzioni della mostra proporre. Le opere sono state selezionate, attraverso una call internazionale, dalla rivista Utsanga.it che dal 2014 ha avviato una mappatura storico-critica dei linguaggi contemporanei. Un totale di 57 opere, di 57 autori provenienti da tutto il mondo, di autorevole profilo come Giovanni Fontana, teorico della poesia epigenetica o Vittore Baroni che è tra i più attivi operatori del circuito planetario, o ancora artisti di importante curriculum come Anna Boschi, Giancarlo Pavanelli, Ruggero Maggi, oltre stranieri di grande importanza nello scenario globale come, tra molti altri, Clemente Padin, Tim Gaze il più attivo nell’asemic writing dal 1999, o Jhon M. Bennet i cui lavori sono presenti nelle maggiori istituzioni del mondo; così raccogliendo un prezioso campione delle differenti declinazioni dell’asemic writing sul piano internazionale, la mostra concorre a tracciare una sorta di linea guida per chi abbia in animo di avvicinarsi al tale linguaggio. La mostra, inoltre, vuole omaggiare il non-sense del Dadaismo nel suo centenario (1916-2016), inserendosi fra quei numerosi eventi che in questo anno hanno celebrato, in tutti Europa e in tutto il mondo, il movimento Dada che interessò non solo le arti visive, ma anche la letteratura, la poesia e il teatro; e d’altronde dopo il Dadaismo l’arte non fu più la stessa e venne meno l’omogeneità della stessa parola arte”.
Dunque la Calabria al centro del dibattito culturale più avanzato e al centro del mondo geografico visto che gli artisti provengono da ben 22 paesi quali USA, Brasile, Argentina, Guatemala, Canada, UK, Sud Africa, Australia, Islanda, Giappone, Italia, Tibet, Uruguay, Serbia, Belgio, Francia, Germania, Russia, Spagna, Danimarca, Ucraina, Olanda. E in proposito Chiara Giordano tiene a specificare che “l’aspetto fondamentale per la Fondazione non è solo la risonanza delle firme artistiche quanto mantenere Scolacium presente nel dibattito culturale internazionale.
"Ciò, per la Calabria, ci appare mission prioritaria: doveroso e improcastinabile è dare a questa terra, e a questo sito così potentemente ricco di memoria e valore monumentale - paesaggistico, l’opportunità di essere partecipe della vetrina artistica globale e del dialogo culturale connesso. D’altronde, nella logica di brandizzazione territoriale che la Fondazione ha individuato come strumento di possibile sviluppo, un’attività espositiva di interesse non solo locale é opportunità di assoluta e strategica positività. E al fine l’auspicio della Fondazione, così come da anni è stato quello di Armonie d’Arte Festival, è che nel tempo Scolacium possa rappresentare per tutti uno spazio franco dalle disarmonie dilaganti dove ritrovare il senso lieve e profondo insieme di un rinnovato umanesimo”.
Altresì fondamentale è segnalare che Asemic Writing si inquadra anche in una collaborazione sempre più proficua tra pubblico e privato, in questo caso tra il Ministero dei Beni culturali del Turismo – Polo museale della Calabria e un ente no profit come la Fondazione Armonie d’Arte; e infatti il direttore del Parco Scolacium Gregorio Aversa esprime la condivisione non solo con il plauso ma anche con l’effettiva operatività : “Siamo convinti che sia necessaria un’intensa attività propulsiva affinché questa preziosa area archeologica possa vivere tutto l’anno potenziando il volume d’utenza e ottimizzando la fruizione. In tale direzione è stata pensata questa mostra, e l’allestimento all’interno del museo romano rappresenta anche il tentativo di esprimere connessioni proficue per la fruizione da parte di target di utenza diversamente interessata. Le potenzialità di Scolacium, d’altronde, già ampiamente verificate con Armonie d’arte Festival che da 16 anni rappresenta un fattore forte di internazionalizzazione, sono tali che ci inducono ad attivare tutte le energie affinché presto il sito rappresenti un vero e proprio punto di riferimento per il meridione italiano; e il Mibact calabrese è dunque pronto all’irrinunciabile sfida che vede nei Beni culturali un aspetto fondamentale e strategico di complessivo sviluppo”.
Infine un'altra particolarità della mostra è la collaborazione con il Marca di Catanzaro e la Fondazione Rocco Guglielmo, ed infatti una delle opere principali sarà presente nel Museo del capoluogo proprio per sottolineare l'intesa reale tra soggetti proficuamente operosi nel settore culturale in Calabria che la possibilità di creare colleganze forti tra il mondo antico e quello contemporaneo e un'offerta sempre più completa ed interessante per il pubblico.