Futuristi calabresi, arrivano altre opere al Museo del presente di Rende
Continua a suscitare grande interesse la mostra “Futuristi Calabresi”, allestita al Museo del Presente di Rende. Una collezione unica, che attrae non soltanto gli addetti ai lavori. Adesso alle 60 opere di importanti esponenti calabresi del movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti, si aggiungono altre creazioni dell’artista Michele Berardelli, pittore futurista cosentino scomparso nel 1995 .Si tratta del disegno “ Il Futurismo”, opera che fu esposta a Napoli, nel 1932, dove Marinetti appose la sua firma a grandi caratteri, il “Bozzetto per vaso”, del 1929, la “Spirale", del 1930 e il manifesto pubblicitario, di chiara impronta futurista, per il 1° Circuito di Cosenza “Coppa Michele Bianchi” del 1935.
Opere di inestimabile valore che vanno ad impreziosire ancora di piu' una collezione straordinaria. Non esistono, infatti, altri repertori completi con opere di Antonio Marasco, Enzo Benedetto, Michele Berardelli, Armiro Yaria, Leonida Repaci, Geppo Tedesco, Lina Passalacqua, Silvio Lo Celso. Si tratta di un'importante operazione culturale portata avanti con determinazione dall'amministrazione comunale e dall'assessorato alla cultura, guidato dall'assessore Vittorio Toscano. Grazie ad un grande lavoro di squadra, che ha visto il coinvolgimento di professionisti ed esperti del territorio, è stato possibile avviare importanti progetti. L’esposizione è a cura di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona e Gianluca Covelli, con gli allestimenti di Franco Paternostro, professionisti del territorio che hanno esso a disposizione della città le proprie competenze.
La mostra rappresenta una tappa importante del percorso che l'amministrazione Manna ha iniziato per far sì che la cultura diventi un concreto elemento di crescita economica e soprattutto sociale. Le opere, donate dalla famiglia Bilotti, fanno adesso parte, infatti, del patrimonio del Comune, diventando così patrimonio dell'intera collettività. “In questi due anni – ha sottolineato l'assessore Toscano – siamo riusciti a creare in città un grande fermento culturale, ricevendo anche gli apprezzamenti di esperti nazionali per i progetti avviati e concretizzati. Rende può diventare un modello e un esempio in questo campo. Il nostro impegno va in questa direzione, perché siamo sempre più convinti che oggi la cultura non debba piu' essere considerata soltanto d'élite, ma deve essere partecipata. Una cultura che entra a far parte della vita quotidiana dei cittadini che devono poter fruire del patrimonio culturale della città che va difeso, valorizzato e rilanciato”.